martedì 29 aprile 2008

PERSECUZIONI QUOTIDIANE


La nostra vita dovrebbe essere scandita da azioni ed eventi connessi ai nostri progetti, alla nostra attività, ai nostri desideri e alle nostre abitudini. Ciò è vero solo in parte perché ogni giorno della nostra vita vede l’incursione di presenze e di eventi non desiderati e spesso ripetuti fino al punto di diventare vere e proprie piccole persecuzioni. Al mattino, dopo la consueta ginnastica obbligata consistente in passi doppi e tripli, finte di corpo e brevi salti in lungo per evitare di calpestare totem di merda canina fumante, si incomincia subito bene con il pizzo ai lavatori di vetri fissi ai semafori. Non si tratta più della mancia di una volta per una sciacquatina veloce, ora è una vera e propria tangente per evitare che insozzino il vetro con acqua fangosa in putrefazione. Dal solito giornalaio, almeno una volta al mese il quotidiano preferito è già esaurito: è la solita maledetta iniziativa editoriale in cui regalano il primo volume di una collana di cinquecento sulla storia dei peli ascellari. Pare che le biblioteche domestiche nazionali ormai contino mediamente più di duemila primi volumi e centomila primi fascicoli. Quando finalmente si è trovato un parcheggio, dopo una ricerca estenuante, ecco che spunta dal nulla un omino odioso, un pensionato famelico che si è autonominato parcheggiatore e che pretende un pizzo non inferiore a un euro. Nel breve tragitto a piedi fino alla meta quotidiana si è dovuto combattere contro grassissime donne rom che chiedevano il pizzo per non leggerti la mano e ci si è imbattuti in una cicca di gomma filante, appena sputata, una cicca di marca, di quelle che aderiscono alla suola perfettamente profumando il piede di mentolo. Ci vorranno mesi per cancellarne ogni traccia.
L’apertura della casella di posta elettronica è sempre un momento topico: ogni giorno arrivano decine di email in cui offrono Viagra e affini, nonché creme miracolose per ingigantire il pene. Seguono comunicazioni bancarie ed estratti conto taroccati da tutto il mondo. Per non parlare di sedicenti moldave, russe, rumene e ungheresi che invocano una disinteressata amicizia…o delle foto di Paris Hilton nuda che nascondono un vasto assortimento di virus pronto ad appestare il computer del primo gonzo assatanato. Rientrati a casa si procede al solito pietoso rito di svuotamento della cassetta postale: circa due chili di volantini pubblicitari, dal callista all’angolo al centro commerciale distante appena centocinquanta chilometri. Offrono di tutto, compressori industriali per gonfiare il canotto e batterie di pentole per sfamare un battaglione di bersaglieri. Poi ci sono le pubblicità delle società finanziarie: prestiti immediati anche agli ergastolani; hard discount che vendono salumi dai colori molto approssimativi a prezzi da villaggio africano; negozi di elettronica che svendono cellulari e computers a pochissimo (peccato che siano solo venti esemplari). Enti ed associazioni sconosciuti, istituti religiosi, orfanotrofi, missionari, abbonamenti a riviste e quotidiani. Tutta cartaccia inutile e inquinante. Ci si è appena rinchiusi fra le mura domestiche che inizia lo stillicidio telefonico. Il telefono squilla a raffica, senza pietà né riguardo per l’ora, sono i sicari delle varie compagnie telefoniche in cerca di vittime inermi. Chiamano ogni giorno, alla stessa ora, ogni volta un sicario diverso. Hanno attivato la loro micidiale tecnica persecutoria, non hanno pietà né educazione, vogliono il sangue. Ho visto cose inenarrabili: poveri pensionati ridotti alla dipendenza da valium, persone buone e gentili trasformarsi in bestemmiatori da Santa Inquisizione, poveri gonzi cambiare cinque gestori telefonici in sei mesi pagando bollette da suicidio. Donne ridotte alla prostituzione da Infostrada. Casi di automutilazione della lingua e delle dita delle mani.
La giornata volge al termine e un po’ di sano intrattenimento gioverebbe non poco allo spirito traviato. E’ l’ora dell’ultima persecuzione: telefilm, situation comedy, soap opera, reality show, quiz, talk show. Una valanga di cacca virtuale si abbatte sui nostri cervelli. La domanda sorge spontanea: chi sono i programmatori televisivi? A guardare i palinsesti si direbbe che si tratta di venditori porta a porta (il riferimento è intenzionale) lobotomizzati. Sono talmente rincoglioniti da non accorgersi che hanno programmato un film già trasmesso due giorni prima dalla rete concorrente. Sono talmente idioti da non capire che mai nessuno desidererebbe essere paziente del dott. House, ricoverarsi per delle emorroidi e vedersi diagnosticare una rara forma di peste bubbonica è talmente allucinante da indurre a pensare che il dott. House è il re degli iettatori. Basta, rivogliamo l’intervallo con le pecore e le cartoline: quello sì che era relax.

4 commenti:

mariasole ha detto...

cosa ne pensi di Xfactor? per il resto mi astengo...mi sono alzata con la luna di traverso ..e allora meglio nn infierire..:)

Saverio ha detto...

Penso che il difetto maggiore di quel programma sia Simona Ventura. A parte il suo look da anoressica del XXI secolo, quella donna è un vivido esempio di come un'analfabeta musicale conduca uno show in cui la competenza dovrebbe essere la chiave di volta. Ormai la Ventura segue l'esempio di Pippo Baudo: onnipotenza e onnipresenza. La differenza fra i due è che Baudo è molto competente e difficilmente dice castronerie.
Un altro molto competente e poco invadente è Paolo Limiti. Al posto della Ventura sarebbe stato perfetto.

Dyo ha detto...

Ho condiviso ridendo come una matta, Saverio, ma almeno House lasciamelo stare: la capacità di trovare malattie così rare da sembrare inventate è troppo...avvincente. Sì, avvincente.

ps:
Io sono una delle gonze che, tartassata da due compagnie telefoniche, sottoscrisse due abbonamenti (non se n'era accorta) e pagò doppia bolletta per alcuni mesi.

Saverio ha detto...

Sarà avvincente, non lo metto in dubbio...ma converrai con me che il bravissimo interprete del dott. House ha la faccia e le posture dello iettatore.