martedì 29 aprile 2008

RENATO CAROSONE - Tu Vuò Fà l'Americano

Aspirazioni

PAOLO E VITTORIO TAVIANI - ALLONSANFAN-1973

FINE DI UN SOGNO

PERSECUZIONI QUOTIDIANE


La nostra vita dovrebbe essere scandita da azioni ed eventi connessi ai nostri progetti, alla nostra attività, ai nostri desideri e alle nostre abitudini. Ciò è vero solo in parte perché ogni giorno della nostra vita vede l’incursione di presenze e di eventi non desiderati e spesso ripetuti fino al punto di diventare vere e proprie piccole persecuzioni. Al mattino, dopo la consueta ginnastica obbligata consistente in passi doppi e tripli, finte di corpo e brevi salti in lungo per evitare di calpestare totem di merda canina fumante, si incomincia subito bene con il pizzo ai lavatori di vetri fissi ai semafori. Non si tratta più della mancia di una volta per una sciacquatina veloce, ora è una vera e propria tangente per evitare che insozzino il vetro con acqua fangosa in putrefazione. Dal solito giornalaio, almeno una volta al mese il quotidiano preferito è già esaurito: è la solita maledetta iniziativa editoriale in cui regalano il primo volume di una collana di cinquecento sulla storia dei peli ascellari. Pare che le biblioteche domestiche nazionali ormai contino mediamente più di duemila primi volumi e centomila primi fascicoli. Quando finalmente si è trovato un parcheggio, dopo una ricerca estenuante, ecco che spunta dal nulla un omino odioso, un pensionato famelico che si è autonominato parcheggiatore e che pretende un pizzo non inferiore a un euro. Nel breve tragitto a piedi fino alla meta quotidiana si è dovuto combattere contro grassissime donne rom che chiedevano il pizzo per non leggerti la mano e ci si è imbattuti in una cicca di gomma filante, appena sputata, una cicca di marca, di quelle che aderiscono alla suola perfettamente profumando il piede di mentolo. Ci vorranno mesi per cancellarne ogni traccia.
L’apertura della casella di posta elettronica è sempre un momento topico: ogni giorno arrivano decine di email in cui offrono Viagra e affini, nonché creme miracolose per ingigantire il pene. Seguono comunicazioni bancarie ed estratti conto taroccati da tutto il mondo. Per non parlare di sedicenti moldave, russe, rumene e ungheresi che invocano una disinteressata amicizia…o delle foto di Paris Hilton nuda che nascondono un vasto assortimento di virus pronto ad appestare il computer del primo gonzo assatanato. Rientrati a casa si procede al solito pietoso rito di svuotamento della cassetta postale: circa due chili di volantini pubblicitari, dal callista all’angolo al centro commerciale distante appena centocinquanta chilometri. Offrono di tutto, compressori industriali per gonfiare il canotto e batterie di pentole per sfamare un battaglione di bersaglieri. Poi ci sono le pubblicità delle società finanziarie: prestiti immediati anche agli ergastolani; hard discount che vendono salumi dai colori molto approssimativi a prezzi da villaggio africano; negozi di elettronica che svendono cellulari e computers a pochissimo (peccato che siano solo venti esemplari). Enti ed associazioni sconosciuti, istituti religiosi, orfanotrofi, missionari, abbonamenti a riviste e quotidiani. Tutta cartaccia inutile e inquinante. Ci si è appena rinchiusi fra le mura domestiche che inizia lo stillicidio telefonico. Il telefono squilla a raffica, senza pietà né riguardo per l’ora, sono i sicari delle varie compagnie telefoniche in cerca di vittime inermi. Chiamano ogni giorno, alla stessa ora, ogni volta un sicario diverso. Hanno attivato la loro micidiale tecnica persecutoria, non hanno pietà né educazione, vogliono il sangue. Ho visto cose inenarrabili: poveri pensionati ridotti alla dipendenza da valium, persone buone e gentili trasformarsi in bestemmiatori da Santa Inquisizione, poveri gonzi cambiare cinque gestori telefonici in sei mesi pagando bollette da suicidio. Donne ridotte alla prostituzione da Infostrada. Casi di automutilazione della lingua e delle dita delle mani.
La giornata volge al termine e un po’ di sano intrattenimento gioverebbe non poco allo spirito traviato. E’ l’ora dell’ultima persecuzione: telefilm, situation comedy, soap opera, reality show, quiz, talk show. Una valanga di cacca virtuale si abbatte sui nostri cervelli. La domanda sorge spontanea: chi sono i programmatori televisivi? A guardare i palinsesti si direbbe che si tratta di venditori porta a porta (il riferimento è intenzionale) lobotomizzati. Sono talmente rincoglioniti da non accorgersi che hanno programmato un film già trasmesso due giorni prima dalla rete concorrente. Sono talmente idioti da non capire che mai nessuno desidererebbe essere paziente del dott. House, ricoverarsi per delle emorroidi e vedersi diagnosticare una rara forma di peste bubbonica è talmente allucinante da indurre a pensare che il dott. House è il re degli iettatori. Basta, rivogliamo l’intervallo con le pecore e le cartoline: quello sì che era relax.

lunedì 28 aprile 2008

UN ANNO DOPO


Il 22 Marzo 2007, poco più di un anno fa, vedeva la luce questo Blog. Non posso non ricordare che la sua nascita è dovuta alle sollecitazioni di un’amica virtuale, nonché blogger di qualità, che si chiama Nita , alla quale sarò sempre riconoscente. In un anno di attività di blogger ho cercato di seguire la mia idea, basata su un’impostazione generalista, per quanto riguarda gli argomenti, ma, per quanto possibile, inusuale nella trattazione ma accessibile nell’esposizione, con una cura particolare nella scelta dell’iconografia e dei supporti audio-video.
Non ho voluto essere presente (tranne qualche rarissima eccezione) nella sezione dei commenti per evitare che si creassero quei dialoghi a distanza che, a mio parere, hanno un sapore di stantio e tendono a dare l’idea del Blog come di una piccola consorteria di amici che se la cantano e se la suonano. Sotto quest’aspetto però riconosco di aver ecceduto in rigidità, forse se fossi stato un po’ più elastico e avessi risposto a qualche commento, avrei giustamente ringraziato coloro che si sono fermati a dare il loro giudizio sul mio lavoro. Per questo chiedo scusa facendo pubblica ammenda di impegnarmi a rispondere alla cortesia dei miei lettori. Per gli argomenti continuerò a seguire il mio punto di vista ma sarò anche molto aperto ai consigli e agli stimoli dei lettori, ai quali chiedo suggerimenti e/o provocazioni su qualsiasi questione.
Per quanto riguarda i numeri del Blog, non saprei se ritenerli più che positivi non avendo altro metro di paragone: in un anno ho avuto più di 13.000 visite per un totale di oltre 22.000 pagine lette; attualmente la media delle visite giornaliere è 60 lettori.
“Antologia Personale” vuole essere una sorta di rotocalco, di giornale di intrattenimento e di approfondimento su alcuni aspetti della vita quotidiana, della cultura e del pensiero. L’ambizione più grande è quella di diventare un momento di piacevole lettura, di breve ma intenso intrattenimento che dia spazio alla riflessione così come al sorriso.
Ringrazio i vecchi e i nuovi lettori facendogli omaggio di una mia istantanea mentre sono assorto nella riflessione sul prossimo post….(le foto in perizoma sono momentaneamente esaurite).

I RICORDI


I ricordi, un inutile infinito,
Ma soli e uniti contro il mare, intatto
In mezzo a rantoli infiniti…


Il mare,
Voce d’una grandezza libera,
Ma innocenza nemica nei ricordi,
Rapido a cancellare le orme dolci
D’un pensiero fedele…


Il mare, le sue blandizie accidiose
Quanto feroci e quanto, quanto attese,
E alla loro agonia,
Presente sempre, rinnovata sempre,
Nel vigile pensiero l’agonia…


I ricordi,
Il riversarsi vano
Di sabbia che si muove
Senza pesare sulla sabbia,
Echi brevi protratti,
Senza voce echi degli addii
A minuti che parvero felici…


GIUSEPPE UNGARETTI

giovedì 24 aprile 2008

ESSERE E NON ESSERE


L’inintellegibile è la regione in cui l’anima, finalmente, respira. Nicolas Gomez Davila


Comprendere, capire, giustificare, razionalizzare. Sempre di più, nella vita odierna, facciamo ricorso, o almeno tentiamo, a queste capacità di interpretazione della realtà. Nel passato, tutto ciò che era incomprensibile era tinto di magico, di metafisico. Il mistero era oggetto di profondo rispetto, se non di autentico timore. Oggi l’inspiegabile nasconde un trucco, è fenomeno fraudolento di cui è necessario diffidare. L’uomo contemporaneo ha una fede cieca nel proprio raziocinio fino al punto di credere alla scienza come a una religione. Naturalmente ci sono circostanze in cui capire è assolutamente indispensabile: analisi cliniche, estratti conto bancari, etichette degli alimenti, ricevute fiscali da gioielliere del ristorante sotto casa, cartelle esattoriali, lettere d’amore dalla Bielorussia, istruzioni del nuovo telefonino. Poi ci sono le cose che hanno a che fare con l’animo umano e qui, capire, può risultare molto utile, sia nel rapporto con il prossimo che con sè stessi. Ma quest’avventura conoscitiva può riservare delle sorprese poco piacevoli, penetrare l’animo umano comporta scoprire recessi in cui il dolore è profondo, in cui giacciono segreti inconfessabili, in cui la linea fra normalità e follia è molto sottile. Aprire il proprio animo profondo a colui nel quale si ripone fiducia e affetto può risultare positivo e liberatorio ma significa anche trasferire un carico di sofferenza che, a volte, può rivelarsi estremamente pesante da sopportare. L’essere umano è in grado di comprendere appieno le problematiche che derivano dai rapporti e dagli affetti, ma tutto ciò che è all’interno di quella stanza buia nel fondo di noi stessi è molto difficile da capire. Il dolore congenito, la sofferenza di conoscere se stessi, la scoperta della sostanziale solitudine della condizione umana, sono esperienze comuni a tutti, ma sempre molto dure da superare.
Nel fondo dell’animo di ognuno di noi è custodito una sorta di vaso di Pandora, esso contiene verità e fantasie estremamente intime e personali, debolezze e piccole perversioni che non vorremmo mai manifestare, esperienze segrete che non condivideremmo con nessuno. Pretendere che ci sia qualcuno in grado di capire le nostre profondità è assurdo, è invece possibile trovare qualcuno disposto ad ascoltare (senza garanzia di comprensione) con la calma e la pazienza direttamente proporzionali al costo della parcella. Gli psicoterapeuti servono a questo: si fanno carico del nostro dolore più profondo, accettano di guardare nel pozzo oscuro e maleodorante in fondo a noi; non è un bello spettacolo, a volte una seduta di psicoterapia della durata di mezz’ora può essere più devastante di un’intera puntata di “Francis. Il Mulo Parlante”.
In passato il sapere di essere portatori di qualcosa di misterioso ed inspiegabile era considerato un Segno, una sorta di irruzione dentro di noi del Metafisico. Era la prova di come gli dei guidassero le nostre azioni secondo un disegno a noi sconosciuto; l’essere portatori dell’Arcano era una forma di partecipazione diretta al mondo magico, era la compenetrazione dell’uomo nelle due dimensioni, quella fisica e quella metafisica. Naturalmente è una cosa positiva che la scienza ora ci consenta di capire che certi Arcani erano, in realtà, calcoli alla cistifellea o accumuli di gas intestinali, ma, in molti altri casi, rimangono quei Segni che la scienza ufficiale liquida come sindromi psico-somatiche o disordini da stress ma che, a volte, altro non sono che il male di vivere, inadeguatezza, non equilibrio fra il sé e il fuori dal sé, sentirsi in preda al fascino del Non Essere. Problemi esistenziali, questioni amletiche, senso di inutilità. Premesso che, a volte, il tutto si risolve cambiando pizzicagnolo, è importante tenere presente che il Non Essere è privo di significato senza la presenza dell’Essere. Decidere di scegliere il Non Essere è una prerogativa dell’Essere, in quanto azione dettata dalla volontà. Il dilemma amletico, affascinante e poetico, è falso poiché ammette la conoscenza delle due opzioni; in realtà non possiamo conoscere il Non Essere né possiamo limitarci a definirlo come semplice negazione dell’Essere. E’ come andare in gelateria ed ordinare un cono al gusto cioccolato e non cioccolato: corriamo il rischio di vederci serviti un gelato al gusto cioccolato e minestrone…La questione è indecidibile.

mercoledì 23 aprile 2008

EGUAGLIANZA

“In che cosa un cane può essere obbligato a un cane, e un cavallo a un cavallo? In niente. Nessun animale dipende dal suo simile. Ma l’uomo, avendo ricevuto quel raggio di luce divina che si chiama ragione, quale ne è il risultato? Che egli è schiavo in quasi tutta la terra.
Se questa terra fosse ciò che sembrerebbe dover essere, vale a dire se l’uomo vi trovasse ovunque sussistenza facile e sicura, e un clima adatto alla sua natura, è chiaro che sarebbe stato impossibile a un uomo asservire un suo simile. Fate che questo globo sia abbondantissimo di frutti salutari; che il clima che deve contribuire alla nostra vita non sia tale da darci malattie e morte; che l’uomo non abbia bisogno di altra casa e altro letto di quello che hanno i daini e i caprioli; e vedrete che i Gengis-Kan e i Tamerlano non avranno altri servitori che qualche loro figlio che sia così dabbene da aiutarli nella vecchiaia.
In uno stato come quello di natura, del quale godono tutti i quadrupedi, i rettili e gli uccelli, l’uomo sarebbe felice quanto loro, dominio e servitù sarebbero una chimera, un’assurdità che non verrebbe in mente a nessuno: perché cercare dei servitori, quando non si ha bisogno di alcun servizio?
Se poi venisse in mente a qualche individuo di naturale tirannico e di braccia robuste di farsi uno schiavo, così per capriccio, del suo vicino meno forte di lui, la cosa risulterebbe impossibile: l’oppresso sarebbe a cento leghe di distanza prima che l’oppressore potesse prender le sue misure.
Tutti gli uomini sarebbero dunque necessariamente uguali, se fossero senza bisogni. Son le miserie connaturate alla nostra specie, che obbligano un uomo ad obbedire a un altro. La vera disgrazia non è l’ineguaglianza, ma la dipendenza. Non conta niente, che un uomo si faccia chiamare Sua Altezza, e l’ altro Sua Santità: quel che è duro è servire l’uno o l’altro.” Voltaire, Dizionario Filosofico.
Secondo Voltaire lo stato di necessità, in cui versa perennemente l’uomo, è la causa della schiavitù e quindi è la causa della nascita e dell’affermazione di quel sistema di soppressione della libertà di un intero popolo quale la tirannia e la dittatura. Al di là del modo (quasi sempre violento) con cui i dittatori conquistano il potere e delle pratiche (sempre violente e sanguinarie) con cui sopprimono l’opposizione, c’è una fase in cui il tiranno deve conquistare il consenso della popolazione o di una parte di essa per conseguire una certa stabilizzazione del potere. Quel che ne consegue è mostruoso: grandi quantità di persone che diventano complici attivi di un disegno sanguinario senza fine. Ricordiamo, a mò d’esempio, le persecuzioni degli ebrei in Europa e in Ussr, il genocidio degli Armeni, la “rivoluzione culturale” in Cina, i massacri in Angola, in Sud Africa, Uganda, Senegal, Sudan, Libia, la persecuzione degli sciiti in Iraq, dei bosniaci nei Balcani, i massacri in Cambogia, Viet Nam e Corea, i desaparecidos in Argentina e in Cile.
Milioni di morti e un’eredità di odio razziale e cieca violenza che non accenna a diminuire. Negli ultimi decenni sono emerse nuove figure tiranniche: capi religiosi musulmani (imam e ayatollah) che predicano l’odio religioso e ordinano violenze terroristiche e suicide contro gli infedeli. Il loro potere religioso è talmente carismatico e penetrante da riuscire a farsi obbedire ciecamente da enormi quantità di persone sparse per il pianeta.
Novità a parte, i vecchi e i nuovi tiranni sostengono di parlare e di agire nel nome di un interesse superiore e in questo modo riescono a coinvolgere e a convincere grandi masse di adoratori e di complici. La tirannia è lo specchio della perversione umana. Essa dimostra quanto di più aberrante e odioso possa compiere l’uomo sull’uomo. E non è esagerato chi, credendo nel Male come entità metafisica, lo identifica con esso. Ma, al di là dei punti di vista, restano i fatti, i genocidi, le torture.
Ancora adesso la tirannia imperversa in Cina, a Cuba, in molti stati africani, in Sud America, nell’estremo oriente e in Asia. Ancora adesso c’è gente perseguitata e uccisa da altra gente nel nome di miseri interessi, di leggi liberticide, di motivazioni pseudo-religiose, di odio razziale.
Processare e condannare il tiranno è giustizia incompiuta, restano i complici, la massa di persone che lo hanno seguito e hanno applicato le sue direttive. Tutti coloro che hanno partecipato all’orgia folle e sanguinaria: costoro non solo non pagheranno mai, ma li vedremo in prima fila ad assistere al processo chiedendo la pena capitale.



domenica 20 aprile 2008

AYATOLLAH KHOMEINI

FETENTI E CIALTRONI 15

SADDAM HUSSEIN - verdict

FETENTI E CIALTRONI 14

ENVER HOXHA

FETENTI E CIALTRONI 13

NICOLAE CEAUSESCU -

FETENTI E CIALTRONI 12

SLOBODAN MILOSEVIC

FETENTI E CIALTRONI 11

DITTATORI AFRICANI - The Madmen of Africa

FETENTI E CIALTRONI 10

FIDEL CASTRO

FETENTI E CIALTRONI 9

MAO TSE TUNG - Great Proletarian Cultural Revolution

FETENTI E CIALTRONI 8

GENERAL PINOCHET - Commemorazione

FETENTI E CIALTRONI 7

OLIVEIRA SALAZAR - Commemorazione

FETENTI E CIALTRONI 6

FRANCISCO FRANCO - Discorso della Vittoria

FETENTI E CIALTRONI 5

HO CHI MINH - Panegirico

FETENTI E CIALTRONI 4

STALIN - Antologia

FETENTI E CIALTRONI 3

BENITO MUSSOLINI - Torino, Stabilimenti Fiat, 1932

FETENTI E CIALTRONI 2

LENI RIEFENSTAHL - Il Trionfo della Volontà

FETENTI E CIALTRONI 1

sabato 19 aprile 2008

JERRY LEWIS - Errand Boy

GENIO ASSOLUTO

JOHANN SEBASTIAN BACH - Cantata del Caffè

PAUSA TONIFICANTE E PROFUMATA

LA PAROLA


PAROLA che l’amor da la rotonda
bocca mi versa come unguenti e odori;
Parola che da l’odio irrompi fuori
fischiando come sasso da la fionda;


sola virtù che da la carne immonda
alzi gli spirti e inebri di fulgori;
o seme indistruttibile ne’ cuori,
Parola, o cosa mistica e profonda;


ben io so la tua specie e il tuo mistero
e la forza terribile che dentro
porti e la pia soavità che spandi;


ma fossi tu per me fiume tra i grandi
fiumi più grande, e limpido nel centro
de la Vita recassi il mio pensiero!


GABRIELE D’ANNUNZIO

LA VITA E' ALTROVE

Chi, come me, ha vissuto un periodo giovanile denso di tensione ideale e politica è portato a considerare i giovani sotto una luce positiva e piena di speranza. Ho sempre pensato che il disagio e la rabbia dei giovani sia una sorta di fuoco sacro, un impeto legittimo verso il cambiamento, una specie di garanzia contro l’appiattimento e la disillusione dei tempi che stiamo vivendo.
Purtroppo mi capita sempre più spesso di imbattermi in giovani balordi, in ragazzi che rifiutano lo studio non in nome di una cultura diversa o alternativa ma solo per pura infingardaggine. Totalmente disinteressati dalla realtà che li circonda, completamente immersi nel culto vuoto dell’immagine, irresistibilmente attratti dal mito dello “star bene” attraverso alcolici e stupefacenti, campioni di performance del sonno fino al pomeriggio, hanno un vocabolario da scuola media e comportamenti da bulli di quartiere. Opportunamente motorizzati da genitori/vittime, passano il tempo per le strade, nei bar e nei locali alla moda impegnati nella suprema arte del cazzeggio. Non hanno problemi di frustrazioni sessuali e vivono le loro storie sentimentali secondo i santi insegnamenti della bibbia televisiva: i serial tv sono costituiscono la loro educazione sentimentale e rappresentano la realtà che vorrebbero vivere. Questa “realtà”, emendata dei problemi quotidiani ed espunta dalla storia contemporanea, è l’unica da considerare e da seguire con attenzione. Sempre alla ricerca di emozioni forti, spesso rischiano brutti incidenti, facilmente frequentano ambienti “border line”, ma sempre con il cinico ghigno di colui al quale nulla è vietato. In queste comunità di balordi si è giudicati per come ci si veste, per quello che si possiede e per quanto si è disposti a spendere, si fanno feste sfarzose per i diciott’anni (grazie agli imbecilli genitori/vittime) con liste regalo presso i negozi di grido. Con la patente è d’obbligo l’auto accessoriata per festeggiare l’ingresso nella società dei pari di un altro fesso integrale. Qualcuno potrebbe ribattere che finalmente, dopo le nefaste influenze del ’68, si è tornati al trionfo dell’aurea mediocritas, del pragmatismo, di una gioventù con i piedi per terra, invocando, a conforto di ciò, gli esiti delle recentissime elezioni politiche in cui la sinistra più estrema è andata distrutta completamente. Ma, porca polenta, chi se non i giovani hanno il sacrosanto dovere di gridare contro le ingiustizie e le iniquità che ci circondano? Perché dovrebbero subire in silenzio gli effetti disastrosi di una politica e di un modello di sviluppo miseramente falliti? E’ vero, mai come questa volta, i giovani non hanno manifestato il loro dissenso votando partiti più antagonisti a questa società, molti non hanno neanche votato. Troppo impegnati a dormire per recuperare la bisboccia del sabato notte, il lunedì successivo lo hanno dedicato ad acconciarsi i capelli secondo l’ultima moda: Napoleone Bonaparte e lo stile Impero. Ma loro non lo sanno. Dubito che conoscano lo stile Impero e anche su Napoleone avrei dei forti dubbi. Sono troppo impegnati a “vivere la loro vita”, a perseguire la conquista della felicità. Non sanno, meschini, che la vita è altrove, dove la gente lotta ogni giorno per conquistarla, per capirla e per renderla meno dura. La zolla di terra spaccata dall’aratro, l’esperienza umana raccontata nei libri, sono momenti di vita autentica, che lasciano il segno nelle cose e nelle coscienze: non arrendiamoci alla vuota arroganza di questi nuovi zombies.
Amorevoli mamme italiane, è ora di smetterla di fare la chioccia a un mentecatto, piantatela di cucinare il suo piatto preferito e di stirare la sua camicia griffata, al mattino sbrandatelo senza pietà. Falsi burberi padri italiani, se vi avanza ancora un po’ di tessuto testicolare è ora di usarlo, il calcio nel sedere è sempre stato un buon sistema per rimettere le persone in movimento.
Per fortuna questi balordi non sono tutti i giovani, sebbene il loro numero aumenti in modo preoccupante. Le nostre speranze ricadono sui giovani normali verso i quali dobbiamo un’attenzione particolare affinché conservino intatti rabbia ed entusiasmo ma, soprattutto, desiderio di sapere e speranza perché il futuro sia migliore.

venerdì 18 aprile 2008

CLARKE/BOLAND BIG BAND - Sax No End

MITICA

IMAN GHASAM - Iranian music

NEO MELODICO PERSIANO

IGNORANZA E CONOSCENZA


"Nel corso della vita umana, l’attenzione dovrebbe essere rivolta alle cose piccole e l’aspirazione alle cose grandi; la conoscenza dovrebbe essere circolare, mentre l’azione dovrebbe essere diritta; le capacità dovrebbero essere molte, mentre gli interessi dovrebbero essere pochi.
Essere attenti alle cose piccole significa prendere in considerazione i problemi prima che essi sorgano, prevenire le sventure preoccupandosi delle cose minute e sottili, e non cedere ai propri desideri.
Aspirare alle cose grandi significa unire le miriadi di nazioni ed i differenti stili di vita in una stessa via, facendo da perno alla grande varietà di giudizi sul giusto e sullo sbagliato.
Parlare di una conoscenza circolare significa che essa non ha inizio né fine, ma che fluisce in ogni direzione, scaturendo inesauribilmente da una fonte profonda.
Parlare di azione diritta significa essere retti in maniera incrollabile, rimanere puri e imperturbabili, mantenere l’autocontrollo quando si è in angustie e non cedere all’autocompiacimento quando si ha successo.
Avere molte capacità significa essere competenti sia nel campo della cultura sia in quello della difesa e fare esattamente ciò che è giusto sia durante l’azione che in riposo, sia nell’assumere che nel lasciare, sia nell’esentare che nel coinvolgere.
Avere pochi interessi significa afferrare ciò che è essenziale allo scopo di comprendere il molteplice, attenersi al minimo per governare il massimo e vivere quietamente per svolgere le attività.
Coloro che stanno attenti alle piccole cose controllano le cose sottili, coloro che aspirano alle grandi cose prendono tutto a cuore, coloro che hanno una conoscenza circolare comprendono ogni cosa, coloro che svolgono un’azione retta compiono ogni cosa, coloro che hanno molte capacità dominano ogni cosa e coloro che hanno pochi interessi minimizzano ciò che possiedono.
Per quanto riguarda l’atteggiamento dei saggi verso il bene è che non ci sia niente di troppo piccolo da non poter essere aiutato; e per quanto riguarda il loro atteggiamento verso l’errore è che non ci sia niente di troppo piccolo da non poter essere corretto.
La conoscenza degli uomini ignoranti è ovviamente piccola, eppure le cose che essi fanno sono molte. Pertanto le loro iniziative alla fine falliscono. E’ facile migliorare il corso degli eventi con una corretta educazione, che porta inevitabilmente al successo; mentre è difficile migliorare il corso degli eventi con un’erronea educazione, che porta inevitabilmente al fallimento. Abbandonare ciò che è facile e porta sicuramente al successo, e scegliere ciò che è difficile e porta sicuramente al fallimento, è il prodotto dell’ignoranza e della confusione."

LAO-TSU

lunedì 14 aprile 2008

domenica 13 aprile 2008

LOREENA McKENNITT - Skellig

ANTICA BALLATA

HILLIARD ENSEMBLE / JAN GARBAREK - O salutaris hostia - Pierre de la Rue1460-1518

ESPERIENZA MISTICA

LA FLESSIBILITA'


"Coloro che seguono la Via sono deboli di ambizione, ma forti in azione; le loro menti sono aperte e le loro risposte sono calibrate. Chi è debole di ambizione è flessibile e cedevole, pacifico e quieto; si cela nel non-possesso e afferma di essere inesperto. Tranquillo e spontaneo, quando agisce è sempre tempestivo.
Pertanto la nobiltà deve fondarsi sull’umiltà, l’elevatezza sulla bassezza. Usa il piccolo per contenere il grande, rimani al centro per controllare l’esterno. Sii flessibile, ma sii fermo, e non ci sarà potere che non potrai sconfiggere, nessun nemico che non potrai soverchiare. Rispondi ai cambiamenti, valuta i tempi, e nessuno potrà colpirti.
Coloro che vogliono essere fermi devono diventarlo con la flessibilità; coloro che vogliono essere forti devono diventarlo con la debolezza. Accumula flessibilità e sarai fermo; accumula debolezza e sarai forte. Osserva che cosa gli uomini accumulano e saprai chi sopravviverà e chi perirà. Coloro che vincono il più debole con la forza si troveranno in difficoltà quando incontreranno i loro pari.
Coloro che vincono il più forte con la flessibilità hanno un potere incommensurabile. Dunque, quando un esercito è rigido perisce, quando un albero è forte si spezza, quando la pelle è dura si strappa; i denti sono più duri della lingua, ma sono i primi a cadere.
Perciò la flessibilità e la cedevolezza sono le amministratrici della vita, la durezza e la forza sono i soldati della morte.Voler essere primi è la via della sconfitta; non voler essere primi è la fonte del successo.
Attenersi alla Via per favorire l’evoluzione degli esseri vuol dire guidare per regolare chi segue e seguire per regolare chi guida. Che cosa significa? Significa che in tal modo non si perdono i mezzi per regolare il popolo, quei mezzi che il popolo stesso non può controllare.
Seguire significa combinare gli eventi in modo da armonizzarli con i tempi. I continui cambiamenti non permettono di fermarsi: se agisci in anticipo, vai troppo avanti; se agisci troppo tardi, perdi l’occasione.
I giorni e i mesi passano, e il tempo non si trastulla con gli uomini. Ecco perché i saggi apprezzano di più un po’ di tempo che una grande gemma. Il tempo è difficile da trovare e facile da perdere.
Pertanto i saggi svolgono i loro affari in accordo con i tempi e compiono le loro opere in accordo con le risorse. Si attengono alla via della purezza e sono fedeli alla regola del femminile. Quando agiscono e rispondono ai cambiamenti, essi seguono sempre e non precedono. Flessibili e cedevoli, sono calmi. Pacifici e rilassati, sono sicuri. Coloro che attaccano il grande e abbattono il forte non possono contendere con loro. "
LAO-TSU

sabato 12 aprile 2008

PINO DANIELE - Tempo di cambiare

OGNUNO COL SUO DESTINO

TOTO' - Vota Antonio

VOTA E FAI VOTARE PER CHI TI PARE

TOTO' - Vota Latrippa

VOTI INUTILI E VOTI A PERDERE

COSA PENSO DELLE ELEZIONI


Democrazia: non essendosi potuto fare in modo che quel che è giusto fosse forte, si è fatto in modo che quel che è forte fosse giusto.
Blaise Pascal

venerdì 11 aprile 2008

JERRY LEWIS - Typewriter

FARE MUSICA

ANOUAR BRAHEM / JOHN SURMAN - kashf

LE RADICI DELLA MUSICA

ALFIO ANTICO

POETA DELLA TAMMORRA

GLEN VELEZ

POETA DEL FRAME DRUM

martedì 8 aprile 2008

WIM MERTENS - The Fosse

POST ROMANTICO, NEO MADRIGALESCO

WIM MERTENS - 4 mains

LA VELOCITA' DEL PENSIERO

WIM MERTENS - Struggle For Pleasure

LOTTARE PER IL PIACERE

WIM MERTENS - Close Cover

RIFLESSIONI

lunedì 7 aprile 2008

sabato 5 aprile 2008

giovedì 3 aprile 2008