UNA PROVA DELL'ESISTENZA DELL'ANIMA
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" Il racconto intelligente della sconfitta è la sottile vittoria del vinto. " Nicolas Gomez Davila
Scrivere è una provocazione, una visione fortunatamente falsa della realtà che ci situa al di sopra di ciò che è e di ciò che sembra essere. Rivaleggiare con Dio e persino superarlo con la sola virtù del linguaggio, ecco l’impresa dello scrittore, esemplare ambiguo, lacerato e infatuato che, uscito dalla sua condizione naturale, si è abbandonato ad una vertigine superba, sempre sconcertante, talvolta odiosa. Niente di più miserevole della parola, eppure grazie ad essa ci si apre a sensazioni di felicità, a una dilatazione estrema in cui si è totalmente soli, senza il minimo senso di oppressione. Il supremo raggiunto con il vocabolo, con il simbolo stesso della fragilità. Curiosamente, lo si può raggiungere anche con l’ironia, purché questa, spingendo al limite la sua opera di demolizione, dispensi brividi di un dio alla rovescia. Le parole come agenti di un’estasi capovolta… Tutto ciò che è veramente intenso ha i caratteri del paradiso e dell’inferno, con questa differenza, che il primo possiamo solo intravederlo, mentre il secondo, abbiamo la ventura di percepirlo e, più ancora, di sentirlo. Esiste un vantaggio ancora più notevole, di cui lo scrittore ha il monopolio: quello di sbarazzarsi dei propri pericoli. Mi chiedo cosa sarei diventato senza la facoltà di riempire delle pagine. Scrivere significa disfarsi dei propri rimorsi e dei propri rancori, vomitare i propri segreti. Lo scrittore è uno squilibrato che si serve di quelle funzioni che sono le parole per guarirsi. Su quanti malesseri, su quanti accessi sinistri ho trionfato grazie a questi rimedi insostanziali!
7 commenti:
La prova dell'esistenza delle sperequazioni di madre natura: a chi tanto, a chi niente.
La natura tende alla media. Per questo i geni sono pochissimi.
E' un'anima errante quella nostra ...vaga per il pianeta e molto spesso incontra la vera essenza dell'uomo ...
Cara Gisella,
non ho dubbi sul fatto che la nostra anima sia vagabonda. Pensa che la mia, ieri sera, voleva lasciarmi solo per andare in pizzeria.
Grazie, a presto.
:-)))
Ridurre ad un mero bisogno fisilogico quella dell'animo umano è un pò riduttivo...non sarebbe male incontrarTi in una pizzeria...preferirei, invece, incontrarTi lungo il litorale di una spiaggia ed osservare la quiete di una bassa marea... oppure lungo l'argine di un fiume...oppure sotto gli alberi di un grande bosco che lasciano penetrare attraverso il fogliame i raggi di sole....
Grazie a Te che con la Tua grande cultura musicale dai sempre momenti di riflessione.
A presto anche per me e Buonaserata.
Cara Gisella,
naturalmente scherzavo, uno dei miei difetti maggiori è quello di non saper trattenere una battuta.
La musica è quella forma d'arte che più delle altre riesce a toccare le nostre corde più profonde. Grazie per il tuo apprezzamento e l'assiduità con cui segui questo blog.
A presto.
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