MINIMALISMI(ANTE LITTERAM) 3
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" Il racconto intelligente della sconfitta è la sottile vittoria del vinto. " Nicolas Gomez Davila
Scrivere è una provocazione, una visione fortunatamente falsa della realtà che ci situa al di sopra di ciò che è e di ciò che sembra essere. Rivaleggiare con Dio e persino superarlo con la sola virtù del linguaggio, ecco l’impresa dello scrittore, esemplare ambiguo, lacerato e infatuato che, uscito dalla sua condizione naturale, si è abbandonato ad una vertigine superba, sempre sconcertante, talvolta odiosa. Niente di più miserevole della parola, eppure grazie ad essa ci si apre a sensazioni di felicità, a una dilatazione estrema in cui si è totalmente soli, senza il minimo senso di oppressione. Il supremo raggiunto con il vocabolo, con il simbolo stesso della fragilità. Curiosamente, lo si può raggiungere anche con l’ironia, purché questa, spingendo al limite la sua opera di demolizione, dispensi brividi di un dio alla rovescia. Le parole come agenti di un’estasi capovolta… Tutto ciò che è veramente intenso ha i caratteri del paradiso e dell’inferno, con questa differenza, che il primo possiamo solo intravederlo, mentre il secondo, abbiamo la ventura di percepirlo e, più ancora, di sentirlo. Esiste un vantaggio ancora più notevole, di cui lo scrittore ha il monopolio: quello di sbarazzarsi dei propri pericoli. Mi chiedo cosa sarei diventato senza la facoltà di riempire delle pagine. Scrivere significa disfarsi dei propri rimorsi e dei propri rancori, vomitare i propri segreti. Lo scrittore è uno squilibrato che si serve di quelle funzioni che sono le parole per guarirsi. Su quanti malesseri, su quanti accessi sinistri ho trionfato grazie a questi rimedi insostanziali!
3 commenti:
Una delle musiche più belle in assoluto.
Sai che mi fa venire un nodo in gola?
Ti va di inorridire, "ma anche no"?
http://it.youtube.com/watch?v=5aWJPSFcizA
;-)
La grande bellezza di questo canone sta nella sua semplicità.L'intuizione di Pachelbel (contemporaneo di Bach)consiste nel basare tutta la composizione su un arpeggio dell'accordo in Re Maggiore. Questo accordo ha la caratteristica di indurre un senso di languida nostalgia al quale è impossibile non abbandonarsi. Egli inoltre usa solo tastiera e archi facendo risaltare il suono "sfregato" degli archi sulle corde che produce una sorta di "sfregamento" dell'anima.La sensazione è che le nostre corde interiori entrino in vibrazione a causa dello sfregamento di un arco misterioso...
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