“Io non so se Dio esiste. Ma se esiste, spero che abbia una buona scusa.” Woody Allen
Una caratteristica fondamentale dell’essere umano, a tutte le latitudini del pianeta, è quella di credere nel soprannaturale, di ricercare una dimensione trascendente, di riflettere e discutere sulla metafisica. Naturalmente tutto ciò non dimostra nulla se non il desiderio dell’uomo che la propria esistenza non termini dopo la morte, che la vita, cioè, abbia un senso che va al di là dell’esistenza biologica. E’ difficilissimo credere che le leggi e le manifestazioni della natura siano solo il risultato del caso, è tragicamente disperante pensare che una persona cessi di esistere e si decomponga in molecole di elementi chimici. Solo la speranza in un essere superiore onnipotente evita di pensare all’assoluto non senso della vita, all’inutilità delle nostre esistenze e dei nostri pensieri. Dio è come un autore di un reality show: ci ha sbattuto sulla Terra per farci giocare liberamente la nostra partita basata sulla sopravvivenza. I vincitori delle varie edizioni si assicurano un posto a sedere nel salotto buono di Dio, i perdenti, invece, fanno una brutta fine: fritti nell’olio bollente, mangiati vivi da bestie mostruose, inchiodati ad un palo a guardare Porta a Porta e l’opera omnia di Maurizio Costanzo & famiglia. Quello che più sconcerta del divino è il suo modo di manifestarsi a noi mortali: Ieova, Cristo, Allah, Budda, Tao, Feticcio, Manitu, Grande Spirito, Grande Madre, eccetera. E’ stata vista gente cadere in adorazione di un cheeseburger, di una foto di Maradona, del sole nascente, dell’acqua sorgente, di Berlusconi predicante, di statuine piangenti, di polli ruspanti.
C’è una gran confusione sul pianeta Terra: fanatici assassini, schizzati creduloni, panteisti macrobiotici, e via dicendo. Anche le chiese tradizionali cercano di seguire il passo delle nuove tendenze, avete mai ascoltato attentamente i nuovi canti della liturgia cattolica? Sono talmente orripilanti da indurre a sperare nel ritorno della Santa Inquisizione: roba da Sanremo in parrocchia, da Cantagiro in confessionale, da Un Disco Per La Bizzoca. E che dire quando siete circondati, nei pressi di uno stand di Scientology, da pazzi furiosi che biascicano frasi incompresibili, o quando vi trovate a tu per tu con una famiglia al completo di Testimoni di Geova? Come è possibile sperare di convertire qualcuno quando ci si veste come un bancario degli anni ’50? Quando esordiscono dicendo:”oggi mi è venuta in mente una riflessione sulla violenza nel mondo..”, ci credo!! Con tutte le fesserie che dicono, la voglia di menarli è incontrollabile. Per non parlare delle persecuzioni via etere: cercate di sintonizzarvi su una stazione radio che allieti il vostro viaggio in macchina e cadete nella trappola delle onde di Radio Maria…la depressione vi assale violenta, la guida diventa aggressiva, dopo qualche minuto non vi resta che spegnere la radio o accontentarvi della radiocronaca dal vivo del campionato regionale di rutti di Radio Trullo.
Qualcuno potrebbe obbiettare che tutto questo non ha nulla a che vedere con il percorso spirituale che ognuno di noi fa durante la propria vita. Provate ad avere un percorso spirituale in un hard discount o in un ipermercato, provate a riflettere su Dio quando siete in fila alla posta schiacciato fra miss ascella assassina e mister alito paralizzante, provate a pensare all’essenza della vita davanti a vostro figlio che chiede assillante una somma esagerata per un piercing allo scroto. Certo arriva il momento in cui siete soli, ripiegati su voi stessi, ma in quel momento il vostro pensiero vola al ricordo di un amore finito (quella donna ora è miliardaria), al desiderio di una bella vacanza e soprattutto al fatto che da tre giorni non andate di corpo e che da tempo perdete i capelli. Perché tutto questo? Cos’ho fatto di male? Forse è una prova divina, Dio sta controllando i miei comportamenti e le mie reazioni alle sventure della vita, se sarò bravo mi ricompenserà. E se Dio non esistesse? Se invece ci fosse Budda ad aspettarmi al varco per rinfacciarmi tutti i ragù e gli involtini che ho trangugiato nella mia vita? O addirittura la Vacca Sacra, incazzata nera perché la costata di ieri apparteneva alla sua divina discendenza? E se non ci fosse nessuno? Il nulla, il vuoto pneumatico…solo un cartello in tutte le lingue: ritenta, sarai più fortunato.
“Io non so se Dio esiste, ma se non esiste ci fa una figura migliore.” Stefano Benni
Una caratteristica fondamentale dell’essere umano, a tutte le latitudini del pianeta, è quella di credere nel soprannaturale, di ricercare una dimensione trascendente, di riflettere e discutere sulla metafisica. Naturalmente tutto ciò non dimostra nulla se non il desiderio dell’uomo che la propria esistenza non termini dopo la morte, che la vita, cioè, abbia un senso che va al di là dell’esistenza biologica. E’ difficilissimo credere che le leggi e le manifestazioni della natura siano solo il risultato del caso, è tragicamente disperante pensare che una persona cessi di esistere e si decomponga in molecole di elementi chimici. Solo la speranza in un essere superiore onnipotente evita di pensare all’assoluto non senso della vita, all’inutilità delle nostre esistenze e dei nostri pensieri. Dio è come un autore di un reality show: ci ha sbattuto sulla Terra per farci giocare liberamente la nostra partita basata sulla sopravvivenza. I vincitori delle varie edizioni si assicurano un posto a sedere nel salotto buono di Dio, i perdenti, invece, fanno una brutta fine: fritti nell’olio bollente, mangiati vivi da bestie mostruose, inchiodati ad un palo a guardare Porta a Porta e l’opera omnia di Maurizio Costanzo & famiglia. Quello che più sconcerta del divino è il suo modo di manifestarsi a noi mortali: Ieova, Cristo, Allah, Budda, Tao, Feticcio, Manitu, Grande Spirito, Grande Madre, eccetera. E’ stata vista gente cadere in adorazione di un cheeseburger, di una foto di Maradona, del sole nascente, dell’acqua sorgente, di Berlusconi predicante, di statuine piangenti, di polli ruspanti.
C’è una gran confusione sul pianeta Terra: fanatici assassini, schizzati creduloni, panteisti macrobiotici, e via dicendo. Anche le chiese tradizionali cercano di seguire il passo delle nuove tendenze, avete mai ascoltato attentamente i nuovi canti della liturgia cattolica? Sono talmente orripilanti da indurre a sperare nel ritorno della Santa Inquisizione: roba da Sanremo in parrocchia, da Cantagiro in confessionale, da Un Disco Per La Bizzoca. E che dire quando siete circondati, nei pressi di uno stand di Scientology, da pazzi furiosi che biascicano frasi incompresibili, o quando vi trovate a tu per tu con una famiglia al completo di Testimoni di Geova? Come è possibile sperare di convertire qualcuno quando ci si veste come un bancario degli anni ’50? Quando esordiscono dicendo:”oggi mi è venuta in mente una riflessione sulla violenza nel mondo..”, ci credo!! Con tutte le fesserie che dicono, la voglia di menarli è incontrollabile. Per non parlare delle persecuzioni via etere: cercate di sintonizzarvi su una stazione radio che allieti il vostro viaggio in macchina e cadete nella trappola delle onde di Radio Maria…la depressione vi assale violenta, la guida diventa aggressiva, dopo qualche minuto non vi resta che spegnere la radio o accontentarvi della radiocronaca dal vivo del campionato regionale di rutti di Radio Trullo.
Qualcuno potrebbe obbiettare che tutto questo non ha nulla a che vedere con il percorso spirituale che ognuno di noi fa durante la propria vita. Provate ad avere un percorso spirituale in un hard discount o in un ipermercato, provate a riflettere su Dio quando siete in fila alla posta schiacciato fra miss ascella assassina e mister alito paralizzante, provate a pensare all’essenza della vita davanti a vostro figlio che chiede assillante una somma esagerata per un piercing allo scroto. Certo arriva il momento in cui siete soli, ripiegati su voi stessi, ma in quel momento il vostro pensiero vola al ricordo di un amore finito (quella donna ora è miliardaria), al desiderio di una bella vacanza e soprattutto al fatto che da tre giorni non andate di corpo e che da tempo perdete i capelli. Perché tutto questo? Cos’ho fatto di male? Forse è una prova divina, Dio sta controllando i miei comportamenti e le mie reazioni alle sventure della vita, se sarò bravo mi ricompenserà. E se Dio non esistesse? Se invece ci fosse Budda ad aspettarmi al varco per rinfacciarmi tutti i ragù e gli involtini che ho trangugiato nella mia vita? O addirittura la Vacca Sacra, incazzata nera perché la costata di ieri apparteneva alla sua divina discendenza? E se non ci fosse nessuno? Il nulla, il vuoto pneumatico…solo un cartello in tutte le lingue: ritenta, sarai più fortunato.
“Io non so se Dio esiste, ma se non esiste ci fa una figura migliore.” Stefano Benni
2 commenti:
Come sempre ho riso e condiviso. Sei piacevolmente dissacrante. Però, va detto, non hai tutti i torti. Personalmente mi dibatto da anni fra dubbi atroci. Credo di "sentire" Dio solo quando mi emoziono di fronte alla maestosità della natura e degli elementi, ma forse sono solo una donnetta impressionabile. Forse.
...E, se Dio non esiste? Sicuramente c'è un Grande Uomo che ci ama e che ha pietà della nostra misera vita.Perdonerà coloro che hanno mangiato la "vacca sacra", che "hanno bestemmiato" contro di lui, ecc.
Impossibile ci sia il nulla, il Dio non si può paragonare ad un gioco del lotto nè ad una lotteria.Molte volte il nostro egoismo diventa più forte della sua bontà.
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