L’ho visto in una goccia di pioggia.
Pendula, grassa, smargiassa.
Grigia di cielo e fredda di marzo,
limpida di riflesso lucente.
Mentre guardavo il mio futuro
è gocciolata sul muro colando
ed io bestemmiando ho visto il destino
finir lentamente di cader nel tombino.
Aspetterò di nuovo la pioggia.
Rivedrò la perfida goccia.
Le dirò “hai finito, liquida strega
di menar la mia sorte al tombino,
d’ora in poi sono figlio di Bacco
e la sorte scrutare potrò
nella rossa goccia di vino”.
Pendula, grassa, smargiassa.
Grigia di cielo e fredda di marzo,
limpida di riflesso lucente.
Mentre guardavo il mio futuro
è gocciolata sul muro colando
ed io bestemmiando ho visto il destino
finir lentamente di cader nel tombino.
Aspetterò di nuovo la pioggia.
Rivedrò la perfida goccia.
Le dirò “hai finito, liquida strega
di menar la mia sorte al tombino,
d’ora in poi sono figlio di Bacco
e la sorte scrutare potrò
nella rossa goccia di vino”.
2 commenti:
Decisamente meglio osservare il proprio destino in una goccia di vino rosso primitivo.
Ma non mi perderei lo spettacolo della pioggia sulla superficie del mare... quando goccioloni d'acqua si abbattono contro la superficie del mare e mi fanno sentire un rumore di "forza" e di "attrito" ... di "lotta" e di "unione" fino alla fusione "completa".Notte .
Dev'essere stata quest'ultima pioggia, Saverio: ha fatto un brutto effetto anche a me.
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