Questo termine fu coniato da Horace Walpole nella seconda metà del ‘700 (ispirato dalla lettura della novella di Cristoforo Armeno “I Tre Prìncipi di Serendippo”) per definire quel particolare fenomeno secondo il quale si scopre qualcosa di inaspettato mentre si cerca tutt’altro. In buona sostanza la serendipità altro non è che l’applicazione di quella che in filosofia viene chiamata abduzione, ovvero una sorta di sillogismo che parte da un’osservazione certa ma che conduce solo ad un’ipotesi da verificare. Non si tratta di un colpo di fortuna, bensì di un’acuta osservazione di un evento che fa scaturire una logica intuizione apparentemente scollegata all’evento stesso; insomma la serendipità ha bisogno di un pensiero estremamente elastico e privo di ogni pregiudizio. Questo processo, sebbene trovi i suoi esempi più fulgidi nell’ambito delle scoperte scientifiche, non è esclusivo dell’osservazione della natura e della ricerca delle sue leggi, la serendipità può entrare nella vita di ogni giorno e può riguardare tutti gli aspetti dell’essere umano. Alcuni hanno proposto un interessante collegamento fra la serendipità e la filosofia zen. In effetti lo zen si sostanzia proprio in quell’atteggiamento di acuta osservazione della realtà senza alcun pregiudizio né idea preconcetta, perché solo il vuoto che riusciamo a creare nella nostra mente è in grado di “ospitare” nel modo più opportuno le percezioni che vengono dall’esterno e, viceversa, può consentire nel modo più efficace il “flusso” verso l’esterno della nostra interiorità. In questo senso il fenomeno dell’illuminazione zen è sovrapponibile all’intuizione della serendipità.
Non è necessario essere scienziati, archeologi o filologi per imbattersi in particolari circostanze in cui accade di fare delle scoperte inaspettate non solo riferite alla realtà che ci circonda ma anche riguardo a noi stessi, ad aspetti del nostro essere che ci erano assolutamente sconosciuti. Così può accadere che mentre si è strenuamente impegnati a superare un particolare disagio o una penosa sofferenza interiore si scopra, casualmente, di non soffrire per quel motivo che si credeva bensì di coltivare inconsciamente il piacere perverso della pena e dell’autopunizione. Oppure può accadere che mentre si cerca un’ulteriore conferma dell’amore per il proprio partner, spunti fuori, improvvisamente, un’altra persona che ci fa schiantare contro un albero di passione e sentimento.
Qualsiasi sia il tipo di indagine che stiamo svolgendo, c’è sempre la possibilità di imbattersi in qualcosa o qualcuno di non previsto e apparentemente non pertinente ai nostri interessi, poi subentra la nostra intuizione e quell’episodio “casuale” diventa oggetto di nuova curiosità e portatore di inaspettate rivelazioni. Anche la creazione artistica viene alimentata dalla serendipità e il grande artista è proprio colui che riesce a riconoscere nell’evento non previsto il senso di quella profonda idea creativa che lo attraversa e lo nutre di significato.
L’accidentalità degli accadimenti non ha alcuna importanza, è solo la lettura che riusciamo a dare a fare la differenza: i misteri della natura e di noi stessi sono davanti a noi, riuscire a coglierli è l’unica missione che dà un senso alla vita e per essere pronti a farlo dobbiamo abbandonarci ad essa con fiducia, acutezza e stupore. Perché molte delle risposte che cerchiamo non sono là dove pensiamo che siano, giacciono da tutt’altra parte, in attesa che la nostra intelligenza le scopra, per caso.
Non è necessario essere scienziati, archeologi o filologi per imbattersi in particolari circostanze in cui accade di fare delle scoperte inaspettate non solo riferite alla realtà che ci circonda ma anche riguardo a noi stessi, ad aspetti del nostro essere che ci erano assolutamente sconosciuti. Così può accadere che mentre si è strenuamente impegnati a superare un particolare disagio o una penosa sofferenza interiore si scopra, casualmente, di non soffrire per quel motivo che si credeva bensì di coltivare inconsciamente il piacere perverso della pena e dell’autopunizione. Oppure può accadere che mentre si cerca un’ulteriore conferma dell’amore per il proprio partner, spunti fuori, improvvisamente, un’altra persona che ci fa schiantare contro un albero di passione e sentimento.
Qualsiasi sia il tipo di indagine che stiamo svolgendo, c’è sempre la possibilità di imbattersi in qualcosa o qualcuno di non previsto e apparentemente non pertinente ai nostri interessi, poi subentra la nostra intuizione e quell’episodio “casuale” diventa oggetto di nuova curiosità e portatore di inaspettate rivelazioni. Anche la creazione artistica viene alimentata dalla serendipità e il grande artista è proprio colui che riesce a riconoscere nell’evento non previsto il senso di quella profonda idea creativa che lo attraversa e lo nutre di significato.
L’accidentalità degli accadimenti non ha alcuna importanza, è solo la lettura che riusciamo a dare a fare la differenza: i misteri della natura e di noi stessi sono davanti a noi, riuscire a coglierli è l’unica missione che dà un senso alla vita e per essere pronti a farlo dobbiamo abbandonarci ad essa con fiducia, acutezza e stupore. Perché molte delle risposte che cerchiamo non sono là dove pensiamo che siano, giacciono da tutt’altra parte, in attesa che la nostra intelligenza le scopra, per caso.
2 commenti:
Non immagini quanto questa parola, "serendipity", e quello che vuol dire, abbiano avuto la capacità di cambiare il corso della mia vita, alcuni anni fa. Una sterzata ad U i cui effetti si stanno diluendo solo oggi (purtroppo). Hai ragione: bisognerebbe fare il vuoto, dentro di sè, e mettersi in stato di ricezione.
Riuscire a porsi di fronte alla vita con fiducia,acutezza e stupore già rappresenta un modo per dare un senso alla vita.Il vuoto nella mente di cui parli lo vedo come la capacità di mettere da parte gli affanni della vita e sentirsi in sintonia con quello che ci circonda ed essere pronti ad ascoltare,senza pregiudizi,nè idee preconcette.E allora sì che l'intuizione ti può illuminare nei momenti più imprevisti e ti fa scoprire cose nuove,emozioni,sentimenti.Ti sentirai bene e sorriderai non solo alla tua donna,ma anche all'amico e poi al vicino di casa,che fino a ieri a stento salutavi.
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