lunedì 29 dicembre 2008

ONE MORE TIME


Ancora una volta è giunta la fine dell'anno. Ancora una volta è il momento di nuove speranze e ottimistiche previsioni sul proprio futuro (pare che su quello della collettività spirerà ancora il vento gelido della crisi economica). Ancora una volta ci sottoporremo al classico rituale gastronomico-apotropaico della notte di San Silvestro. Cenone, giochi, balli, botti, mutande rosse, urla, brindisi a ripetizione e rutti devastanti ci garantiranno un anno meraviglioso.
Gli amanti dello sci godono sin d'ora per le piste innevate, la polenta e salsiccie e grappa alla spina. I più giovani, appena iniziate le feste scolastiche, si sono dedicati con maggior cura e passione allo sfracelllamento con l'auto, poveracci e reietti di varie nazionalità non vedono l'ora di arrivare in Italia per vivere nei cartoni, chiedere l'elemosina e spacciare droga. Il nuovo leader dell'opposizione al centro-destra è un ex poliziotto, ex magistrato dalle manette facili e convinto sostenitore dello stato di diritto, dove il diritto è quello di una casta di intoccabili toghe nere con tanta voglia di comandare su tutto e su tutti. Il nuovo anno vedrà, ancora una volta, l'unico stato realmente democratico nelle terre d'Oriente accusato di violenze e massacri, poichè la storia ci insegna che gli ebrei devono solo subire. La Chiesa Cattolica Romana continua a ricordarci che un pò tutti devono subire: vite spezzate rimaste appese ad un sottile filo elettrico, omosessuali, separati e divorziati, umanità che muore di stenti e di malattie curabili, donne che non hanno il diritto di disporre del proprio corpo. Un altro grande paradosso di fine anno, che ci ritroveremo anche nel prossimo, riguarda gli stati d'Occidente che "salvano" l'economia mondiale: con i soldi di tutti si ripara alle ruberie di un'elite di mafiosi bancarottieri, non solo, questi cialtroni non pagheranno mai per quello che hanno fatto. Se mai ce ne fosse stato bisogno, ora è davanti a tutti la miseria dell'economia di mercato (ovvero del capitalismo) e le menzogne sull'unica società possibile. Ma noi continuiamo disperatamente a sperare con grattini, lotterie, enalotto e affini.
Ancora una volta, ormai posseduti dall'ingordigia festaiola, la sera del 31 Dicembre ci abbufferemo in compagnia della TV, con la scusa che solo la televisione dà l'ora esatta. In realtà vorremmo essere là, dall'altra parte del video, a festeggiare con la tettona di turno e l'ultimo deficiente di successo per abbuffarci di luoghi comuni, di vecchie e nuove bugie, per esibire sorrisi porcellanati e abbronzature approssimative.
Ancora una volta ci abbandoneremo ad entusiasmi stantii, a falsi ottimismi, ad allegria autoimposta. Qualcuno potrebbe osservare che almeno la speranza andrebbe mantenuta viva; certo, la speranza di rimanere in salute, di conservare gli affetti, di poter vivere dignitosamente, di non perdere il diritto al sorriso e alla libertà di esprimere le proprie idee.
Tutto il resto è retorica, menzogna, trionfo dell'ipocrisia. One more time.

Nessun commento: