Il giorno di Pasquetta non è una festività religiosa, infatti non vi è alcun precetto da parte della Chiesa di andare a messa. Si tratta di una festività laica introdotta dallo Stato nel dopoguerra per allungare le ferie pasquali, così come per il 26 dicembre con il Natale. La consuetudine è quella di fare una gita fuori porta con amici e parenti e consumare un lauto picnic a base di carne alla brace. Altra consuetudine, praticata generalmente dai più giovani, è quella di organizzare giochi e passatempi prettamente campestri come la mosca cieca, il nascondino, calcio, pallavolo, corsa di biciclette ecc. Naturalmente in questo clima di festa gioiosa non può mancare la musica che viene diffusa ad alto volume con potentissimi radioloni o i sofisticati impianti stereo delle stesse automobili. In poco tempo il luogo ameno scelto per passare la giornata si trasforma in un angolo da bolgia dantesca: fumo di carboni umidi e grasso d’agnello bruciato che cola dalla graticola, urla e versacci di tutti i generi di bambini e ragazzini liberati come bestie tenute in gabbia, risate sguaiate di uomini e donne impegnati a preparare le vivande di cui si ingozzeranno di lì a poco, musica techno a tutto volume con “bass surround” da conati di vomito, grida di giochi e palloni che rimbalzano dappertutto. Insomma, l’idea e lo scopo di questa giornata non è godere della natura primaverile e del suo effetto benefico e rilassante, ma effettuare una vera e propria aggressione alla natura, spargendo inquinamento acustico e rifiuti di ogni genere. La Pasquetta è la giornata-simbolo dell’alterazione dell’equilibrio ambientale da parte dell’uomo, è la festa dell’inquinatore, basta pensare alla quantità di agnelli crudelmente macellati, all’inquinamento ambientale causato dal traffico, alla quantità di rifiuti prodotti e abbandonati e all’inquinamento acustico di cui sopra.
Sicuramente qualcuno obietterà che è una tradizione e che come tale va rispettata e onorata. Mi permetto di far notare che la Pasquetta è tradizione alla stregua di altre festività tipo la festa della mamma, la festa del papà, san Valentino, ecc,; ma anche se fosse una tradizione, che vuol dire? Per caso la corrida, in Spagna, non è un’antichissima tradizione? Eppure dovrebbe essere immediatamente vietata. Il senso profondo e autentico della tradizione consiste nel tramandare di generazione in generazione valori positivi, senso di identità culturale e di appartenenza a una comunità. Non mi sembra che festeggiare il consumismo campestre a suon di musica da discoteca e sonore scoreggie rappresenti un evento culturale o contenga valori degni di essere tramandati.
Comunque sia, oggi 9 Aprile 2007, giorno di Pasquetta, il sole splende caldo sulla campagna fiorita, sarà una bella giornata per i milioni di gitanti italiani, un giorno da dimenticare per la fauna e la flora selvatica, il giorno della graticola per agnelli e capretti sgozzati per farci felici.
Buona giornata.
Sicuramente qualcuno obietterà che è una tradizione e che come tale va rispettata e onorata. Mi permetto di far notare che la Pasquetta è tradizione alla stregua di altre festività tipo la festa della mamma, la festa del papà, san Valentino, ecc,; ma anche se fosse una tradizione, che vuol dire? Per caso la corrida, in Spagna, non è un’antichissima tradizione? Eppure dovrebbe essere immediatamente vietata. Il senso profondo e autentico della tradizione consiste nel tramandare di generazione in generazione valori positivi, senso di identità culturale e di appartenenza a una comunità. Non mi sembra che festeggiare il consumismo campestre a suon di musica da discoteca e sonore scoreggie rappresenti un evento culturale o contenga valori degni di essere tramandati.
Comunque sia, oggi 9 Aprile 2007, giorno di Pasquetta, il sole splende caldo sulla campagna fiorita, sarà una bella giornata per i milioni di gitanti italiani, un giorno da dimenticare per la fauna e la flora selvatica, il giorno della graticola per agnelli e capretti sgozzati per farci felici.
Buona giornata.
1 commento:
Dai, Saverio, che fortunatamente non tutti l'hanno trascorsa così.Quando ero più giovane si usciva in auto, generalmente verso il Salento, e si andava a mangiare il pesce a Porto Cesareo, a Gallipoli, a Otranto. Tranquillamente. Oggi sono stata con i miei, ma oggi, cavolo, sono nel mezzo del cammino di mia vita...:-|
Notte.
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