E’ difficile credere in Dio se il tuo vicino di casa ascolta a tutto volume Gigi D’Alessio. Così come risulta praticamente impossibile intraprendere una riflessione metafisica se tutto il quartiere è avvolto da odore di calzone alla barese. Per non parlare dei tramonti sul mare, di quegli spettacoli della natura che da sempre hanno generato nell’uomo, al cospetto di cotanta bellezza, quel profondo sentimento di malinconica insignificanza: come si può meditare fra bottiglie di birra, puzzolenti gusci di cozze e cartoni di pizza d’asporto? Non ci è più concesso neanche lo sguardo che vaga lontano, che se vaga troppo lontano, i nostri passi, sfuggiti a ogni controllo, finiscono col calpestare polimorfi cataboliti canini deposti sui marciapiedi secondo un disegno pari al più astuto e micidiale piano di minamento antiuomo. Come si può coltivare l’interesse per la religione quando il vostro commercialista vi ha appena comunicato che pagherete più tasse? E’ possibile trovare il tempo per la meditazione trascendentale quando vi arrivano sms di questo genere?: “nn posso venire, kiama dopo, tvb.” Insomma, la vita odierna sembra regolata da una cospirazione antimetafisica dove i nuovi luoghi sacri sono gli ipermercati e la televisione è l’oracolo delle nuove divinità entrate nell’olimpo contemporaneo: telefonini, lassativi, automobili, ecc. Al giorno d’oggi gli interrogativi sul senso della vita che siamo portati a farci sono: “e se morissi ora…ho le mutande pulite?” oppure “dopo tutto quello che ho speso per la lampada non posso ammalarmi proprio adesso…”. Si è portati a rispondere a domande tipo “è meglio avere o essere?” solo dopo aver verificato il proprio tasso di colesterolo. O si è disposti a parlare dei valori in cui credere solo davanti a un antipasto di frutti di mare. Tutto questo non è anche colpa dei dentisti che ci fanno credere che non avere la piorrea è una prova dell’esistenza di Dio? Nonostante tutto non dobbiamo arrenderci, effettivamente è molto difficile conservare intatta la propria spiritualità di fronte a una pizza con salame calabrese o dopo aver passato dieci minuti con il proprio assicuratore, si tratta di esperienze laceranti, che segnano profondamente. Ma c’è di peggio, vi sono situazioni veramente estreme in cui anche la fede più radicata potrebbe vacillare: tre minuti con un Testimone di Geova, un hot dog alla Fiera del Levante di Bari, un bicchiere di Bayles con ghiaccio.
E l’amore? E’ anch’esso ostaggio dell’odierna volgarità, o può ancora lanciarci in stupende riflessioni filosofico-affettive? Difficile crederlo quando si scopre che la propria donna chatta da tempo con il nick “ziaporcona” e ha piazzato la webcam sotto la scrivania. Ma ci dev’essere da qualche parte l’anima gemella che ci aspetta, sperando che nell’attesa non abbia incontrato un’anima cugina e non si sia accontentata. In fondo l’amore per l’altro non è che il pallido riflesso dell’amore ultraterreno, un piccolo anticipo su un capitale futuro. Quello che preoccupa sono le rate del mutuo: ricordarsi degli anniversari, subire decine di telefonate al giorno, ripetere continuamente che ami senza farsi venire il dubbio, non cedere mai alla tentazione di girare per casa in mutande e pantofole, dimostrare comprensione anche il giorno del derby, non confessare mai (neanche sotto tortura) che non furono i suoi occhi a conquistarti ma il suo culo.
In tutta questa complicatissima realtà è facile smarrire se stessi, è normale essere assaliti da dubbi e paure ancestrali (chi siamo? Dove andiamo? Quando scade il mio bancomat?), ma dobbiamo sforzarci di essere consapevoli del nostro piccolo ma indispensabile ruolo nell’orchestra della vita, silenzio….un, due, tre: zum papa, zum papa, zum!
E l’amore? E’ anch’esso ostaggio dell’odierna volgarità, o può ancora lanciarci in stupende riflessioni filosofico-affettive? Difficile crederlo quando si scopre che la propria donna chatta da tempo con il nick “ziaporcona” e ha piazzato la webcam sotto la scrivania. Ma ci dev’essere da qualche parte l’anima gemella che ci aspetta, sperando che nell’attesa non abbia incontrato un’anima cugina e non si sia accontentata. In fondo l’amore per l’altro non è che il pallido riflesso dell’amore ultraterreno, un piccolo anticipo su un capitale futuro. Quello che preoccupa sono le rate del mutuo: ricordarsi degli anniversari, subire decine di telefonate al giorno, ripetere continuamente che ami senza farsi venire il dubbio, non cedere mai alla tentazione di girare per casa in mutande e pantofole, dimostrare comprensione anche il giorno del derby, non confessare mai (neanche sotto tortura) che non furono i suoi occhi a conquistarti ma il suo culo.
In tutta questa complicatissima realtà è facile smarrire se stessi, è normale essere assaliti da dubbi e paure ancestrali (chi siamo? Dove andiamo? Quando scade il mio bancomat?), ma dobbiamo sforzarci di essere consapevoli del nostro piccolo ma indispensabile ruolo nell’orchestra della vita, silenzio….un, due, tre: zum papa, zum papa, zum!
2 commenti:
Troppo bravo, con un senso dell'umorismo che mi fa ridere piegata in due. Senza banalità, però. Alcune frasi sono da trascrivere e incorniciare.
Però...il panino alla Fiera del Levante è un must (chiedere a mio figlio, please).
Hai dimenticato la trepidazione per il primo appuntamento, e lui (o lei)che si avvicina a te dopo aver finito di mangiare un piatto a base d'aglio.
Posta un commento