Per coloro che sono sempre alla ricerca di nuove esperienze ed eccitanti trasgressioni, questo è un periodo piuttosto moscio. Ormai è da un po’ che non si vedono novità di rilievo né nuove sostanze con cui cimentarsi alla ricerca dello sballo. In effetti è un gran periodaccio per tutti quelli che ormai le hanno provate tutte, dai semi di Ipomea & Coca Cola al Bostik da sniffare mentre si fuma una Gitane senza filtro. Mi permetto allora di dare qualche modesta indicazione a tutti coloro che giunti alla più nera disperazione hanno seguito i consigli di un buontempone che garantiva apici di sballo incredibili infilando nelle orecchie créme caramel istantanea: cari amici, sappiate che a casa vostra, con mezzi modesti e buona volontà, potrete confezionare dei magici momenti di pura beatitudine.
Tralasciando piccoli capolavori ormai d’uso comune come tequila e calzone di cipolle o pepata di cozze e Vecchia Romagna on the rocks, mi limiterò a segnalare vecchi e nuovi intrugli & accoppiamenti di grande effetto estatico, naturalmente va da sé che è necessario essere in buona forma psico-fisica: se soffrite di depressione o calcoli alla cistifellea è meglio una gita a Fiuggi o a S. Giovanni Rotondo.
Inauguriamo la nostra “pushed day” con una prima colazione a base di irish coffee e due mon chérie che avrete “siringato” con dell’ottima grappa friulana invecchiata. Spesa dal pizzicagnolo: assaggiate sul posto (entro le 10 del mattino) abbondanti scaglie di pecorino lucano, fettine di salsiccia calabrese e “straccetti” di mortadella al pistacchio. La prima visione mistica della giornata è assicurata. Ora dell’aperitivo. Non lasciatevi abbindolare dalle false promesse di più o meno esotici cocktails a base di liquori scadenti e succhi sintetici, oltre a far schifo hanno lo stesso effetto di due compresse di Tavor. Abbandoniamoci invece alle irresistibili lusinghe di un calice di vino bianco freddo (altamente raccomandabili sono: Verdicchio, Locorotondo, San Severo Bianco, Falanghina e Grechetto), se invece preferite un “mixed taste” non vi resta che scegliere tra una pastìs marsigliese (Ricard o Pernod) e una Schweppes con granita di limone artigianale e mezza porzione di Aperol. Evitate di consumare patatine rancide, olive approssimative e pizzette surgelate; se volete mangiare qualcosa fatevi servire del pane tostato con un misto di cubetti di provolone, mortadella e prosciutto crudo. Uno dei principali segni prodromici della seconda esperienza estatica è una netta sensazione di benevolenza e gratitudine verso vostra moglie che immaginerete come una trionfante reginetta del ragù o miss pasta al forno. Se siete donne penserete al vostro lui come ad un incrocio tra un San Bernardo e Bruce Willis. A questo punto meglio sedersi all’ombra e godersi lo sballo. A pranzo è meglio restare leggeri, un’ottima soluzione è un menu a base di spaghetti con le acciughe (sfumando il sughetto con un po’ di vodka polacca), insalata di cetrioli, capperi e pomodori, percoca con vino primitivo di Gioia del Colle. L’estasi postprandiale monterà lentamente, dalla cima dei capelli fin giù agli alluci sarete pervasi da un torpore sensuale, i suoni ovattati del mondo esterno sfumano lentamente lasciando spazio al vostro immaginario sonoro, si apre una nuova dimensione in cui tutto è piacevole, un mondo perfetto dove cosacce tipo la forfora non sono mai esistite. Se siete maschietti non mancherà il senso di moto ascensionale che si accompagna a visioni di supermaggiorate disposte alla più totale adorazione. Le femminucce invece proveranno vibrazioni centripete con fantasie molto più varie: da baci appassionati in cima alla scogliera ad amplessi ingarbugliati col garzone del salumiere, da ispirate serenate di mezzanotte ad avvinghiate conversazioni piccanti con sconosciuti muscolosi mostruosamente dotati. Urge una pausa rigenerante. Una passeggiata e un bel boccale di birra gelata. La sera è il palcoscenico ideale per l’estasi finale: pasta e fagioli con le cotiche, una fetta alta un dito di formaggio Taleggio (è inconfondibile per la sua puzza di piedi marci) e tre bicchieri di Aglianico del Vulture. Al confronto, due pasticche di ecstasy fanno l’effetto della dolce Euchessina. Vi sembrerà di essere su uno Shuttle in compagnia dei fratelli Marx. Finalmente capirete il genio postmozartiano di Mario Merola, l’irresistibile sensualità di Tina Pica, ma soprattutto coglierete il senso profondo della vita nascosto negli abissi di un bicchierino di nocino fatto in casa: non importa sapere chi siamo, da dove veniamo e dove andiamo. Quel che conta di più è sapere chi guiderà l’auto stasera.
Tralasciando piccoli capolavori ormai d’uso comune come tequila e calzone di cipolle o pepata di cozze e Vecchia Romagna on the rocks, mi limiterò a segnalare vecchi e nuovi intrugli & accoppiamenti di grande effetto estatico, naturalmente va da sé che è necessario essere in buona forma psico-fisica: se soffrite di depressione o calcoli alla cistifellea è meglio una gita a Fiuggi o a S. Giovanni Rotondo.
Inauguriamo la nostra “pushed day” con una prima colazione a base di irish coffee e due mon chérie che avrete “siringato” con dell’ottima grappa friulana invecchiata. Spesa dal pizzicagnolo: assaggiate sul posto (entro le 10 del mattino) abbondanti scaglie di pecorino lucano, fettine di salsiccia calabrese e “straccetti” di mortadella al pistacchio. La prima visione mistica della giornata è assicurata. Ora dell’aperitivo. Non lasciatevi abbindolare dalle false promesse di più o meno esotici cocktails a base di liquori scadenti e succhi sintetici, oltre a far schifo hanno lo stesso effetto di due compresse di Tavor. Abbandoniamoci invece alle irresistibili lusinghe di un calice di vino bianco freddo (altamente raccomandabili sono: Verdicchio, Locorotondo, San Severo Bianco, Falanghina e Grechetto), se invece preferite un “mixed taste” non vi resta che scegliere tra una pastìs marsigliese (Ricard o Pernod) e una Schweppes con granita di limone artigianale e mezza porzione di Aperol. Evitate di consumare patatine rancide, olive approssimative e pizzette surgelate; se volete mangiare qualcosa fatevi servire del pane tostato con un misto di cubetti di provolone, mortadella e prosciutto crudo. Uno dei principali segni prodromici della seconda esperienza estatica è una netta sensazione di benevolenza e gratitudine verso vostra moglie che immaginerete come una trionfante reginetta del ragù o miss pasta al forno. Se siete donne penserete al vostro lui come ad un incrocio tra un San Bernardo e Bruce Willis. A questo punto meglio sedersi all’ombra e godersi lo sballo. A pranzo è meglio restare leggeri, un’ottima soluzione è un menu a base di spaghetti con le acciughe (sfumando il sughetto con un po’ di vodka polacca), insalata di cetrioli, capperi e pomodori, percoca con vino primitivo di Gioia del Colle. L’estasi postprandiale monterà lentamente, dalla cima dei capelli fin giù agli alluci sarete pervasi da un torpore sensuale, i suoni ovattati del mondo esterno sfumano lentamente lasciando spazio al vostro immaginario sonoro, si apre una nuova dimensione in cui tutto è piacevole, un mondo perfetto dove cosacce tipo la forfora non sono mai esistite. Se siete maschietti non mancherà il senso di moto ascensionale che si accompagna a visioni di supermaggiorate disposte alla più totale adorazione. Le femminucce invece proveranno vibrazioni centripete con fantasie molto più varie: da baci appassionati in cima alla scogliera ad amplessi ingarbugliati col garzone del salumiere, da ispirate serenate di mezzanotte ad avvinghiate conversazioni piccanti con sconosciuti muscolosi mostruosamente dotati. Urge una pausa rigenerante. Una passeggiata e un bel boccale di birra gelata. La sera è il palcoscenico ideale per l’estasi finale: pasta e fagioli con le cotiche, una fetta alta un dito di formaggio Taleggio (è inconfondibile per la sua puzza di piedi marci) e tre bicchieri di Aglianico del Vulture. Al confronto, due pasticche di ecstasy fanno l’effetto della dolce Euchessina. Vi sembrerà di essere su uno Shuttle in compagnia dei fratelli Marx. Finalmente capirete il genio postmozartiano di Mario Merola, l’irresistibile sensualità di Tina Pica, ma soprattutto coglierete il senso profondo della vita nascosto negli abissi di un bicchierino di nocino fatto in casa: non importa sapere chi siamo, da dove veniamo e dove andiamo. Quel che conta di più è sapere chi guiderà l’auto stasera.
1 commento:
Ti faccio passare tutto, tranne i salumi e i fagioli.
L'Aperol va bene anche con il gin, ma è più o meno da suicidio.
Il massimo lo meritano le pesche affogate nel Primitivo. ;-)
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