sabato 15 dicembre 2012

UN GIORNO DI ORDINARIA FOLLIA




Ancora una volta la strage di Newtown ci mette di fronte al problema di interpretare un gesto sanguinario eclatante, particolarmente agghiacciante, assolutamente gratuito. Su La Repubblica di oggi, Vittorio Zucconi , in un gran bell'articolo, sostiene la decisiva responsabilità di una soci
età la cui giurisdizione garantisce la libera detenzione di armi da parte dei suoi cittadini. E questa è una verità assolutamente non discutibile. Ma è sufficiente a spiegare completamente ciò che è accaduto? La diffusione capillare di armi di ogni genere (comprese quelle da guerra) spiega facilmente casi di morti accidentali dovute ad un loro uso incauto o improprio (bambini e/o ragazzini che ne vengono fortuitamente in possesso o pratiche irresponsabili di coloro che le maneggiano o le puliscono alla presenza di tutta la famiglia) ma difficilmente può spiegare completamente i motivi di stragi come quella di ieri. Sicuramente la libera disponibilità di armi ha reso più facile e più micidiale l'impresa del giovane suicida, ma non ne spiega le cause. Eventi come questo non possono non farci riflettere sul concetto di violenza che si è andato affermando nell'odierna "società liquida". L'assenza di valori di riferimento certi ed immutabili, la spinta irrefrenabile a soddisfare i propri bisogni soggetti ad una crescita esponenziale, la caduta di una prospettiva storica e temporale in favore di un solo vero presente, l'esistenza di rapporti umani basati sull'egotismo del consumo, il primato dell'economia su ogni altro aspetto della nostra vita, la negazione all'accesso al consorzio umano di coloro che non possono consumare e/o non vogliono accettare le nuove regole; tutti questi elementi potenziati a dismisura dai mezzi di comunicazione di massa hanno prodotto una mutazione antropologica globale. Abbiamo imparato a vedere e a considerare la violenza e la sopraffazione come pratiche risolutorie di problemi, l'omicidio non è più la rottura di un patto (con Dio o con la Società) le cui conseguenze lacerano la coscienza fino a minarne l'essenza. Oggi le narrazioni di Macbeth o quelle di Delitto e Castigo o, andando ancora più alle origini, quelle di Edipo e di Medea, acquistano un altro sapore, un altro significato, molto più vicino a un videogioco o a un serial televisivo. E' stata espunta definitivamente la Hybris, la tracotanza dell'essere umano che si è voluto sostituire ad una legge al di sopra di lui. Il senso di onnipotenza dell'uomo era considerato il suo peccato più grave (a tutte le latitudini e in qualsiasi consesso civile e religioso), oggi l'onnipotenza è il carburante indispensabile per poter correre con successo sulla strada dell'autoaffermazione, l'unica strada che conferisce senso alla vita. Oggi tutto il mondo occidentale si interroga sui quei poveri bambini massacrati senza un perchè....Come se il perchè facesse la differenza. Come se quei bambini del Connecticut fossero più vittime innocenti di molti più bambini del Sudan, della Somalia, della Palestina, di Israele, della Siria, di tutti quei paesi in cui vengono massacrati per un orrendo, schifoso motivo. La società globalizzata, il nuovo Leviatano, pretende ed ottiene i suoi sacrifici, pensare che siano riservati solo ai paria della terra è un ennesimo atto di presunzione. Ovviamente l'epilogo di questa strage mostruosa sarà l'ennesimo racconto di un gesto di un pazzo. Io non credo che quel giovane fosse un pazzo, era sicuramente un alienato, una vittima del Leviatano. Ricorda un pò il protagonista del bel film di J. Schumacher: Un Giorno Di Ordinaria Follia (1993), con un Michael Douglas nella sua forma migliore.


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