sabato 24 maggio 2008

UNA SEDIA VUOTA



All’improvviso, al nostro desco
una sedia è vuota. Per sempre.
Il tempo passa e con esso la speranza
di rivederla occupata. Per sempre.
Il vuoto fisico lotta contro la memoria.
La realtà piega l’affetto più temperato.
L’assenza è come una lama assassina.
Taglia in due l’anima. Per sempre.
Di gesti, di odori, di voce, di amori,
di progetti e di idee, di ricordi e racconti,
rimane una sedia vuota. Un’eco lontana.
Forse le nuvole conoscono il mistero,
ma corrono veloci sopra di noi.
E la sedia vuota ci parla in silenzio
di una sorte ingiusta che come una frusta
ci tortura l’anima.

4 commenti:

Dyo ha detto...

E con queste parole posso ritirarmi in buon ordine, al culmine di una crisi di tristezza.

mariasole ha detto...

sto scrivendo e cancellando di continuo ...mi verrebbe di parlare della mia sedia vuota ma sarei egoista ...quindi ti mando solo un bacio

Rimbalzina ha detto...

bella questa sedia vuota, dà il senso..... che qualcuno c'è stato, per questo esiste qualcosa che viene chiamato "storia"

conchiglia9 ha detto...

Le parole del poeta sono pietre scolpite sull'altare della vita. Il mistero è la sintonia