venerdì 22 febbraio 2008

ECLISSI


Sopra di me la fisica degli astri
narra una storia antichissima.
L’Universo mostra la forza
delle sue regole eterne.
Respiro nel freddo della notte
un cielo infinito di stelle
al suono del silenzio.
Composto, come in una cattedrale.
Commosso, come in un rito ancestrale.
Affronto i segni del destino che si rivelano.
La Luna si ammorba, scolora
come il viso dell’amante rifiutato.
Rimane una luce opaca, rossastra,
come le orbite senza vita
di una creatura abissale spiaggiata.
Cani randagi piangono, chiome d’alberi si scuotono.
Piove dolore dalle lontane galassie.
Un canto muto mi gonfia il petto
mentre si spegne il sole della notte.
Vedo la Fine del Tempo.
Lentamente, la bocca si riempie
di un lamento millenario.

1 commento:

l'invisibilenelvisibile ha detto...

E Tu Uomo, che al buio della notte fredda ascolti il suono del silenzio fatto di canti, musica e parole, espressione della umanità verso l'infinito vivere.
E' straordinariamente bella.Buon fine settimana.