sabato 29 dicembre 2007

FINE DELL'ANNO


Giorni freddi e vuoti,
ore malinconiche dure a morire,
cariche di lamenti, sospiri
e speranze sofferenti.
Le cose cambiano senza perché.
I ricordi torturano il cuore stanco.
I sogni affliggono la coscienza torbida.
Un volo d’uccello è lieve.
Un raggio di sole conforta i colori.
Una mano tesa ferma il pianto.
L’ anno si è trascinato a morire qui,
come un vecchio cane randagio,
come un insetto colpito dal freddo.
L’umana coscienza non può fare a meno
di nuove speranze che la memoria censura,
riduce e scalpella in piccole forme.
Non c’è tempo per i grandi disegni,
coraggiosi ed entusiastici sogni.
Solo miniature sono concesse.
Desideri di piccole, pure perfezioni.
Palle di vetro che racchiudono l’eternità.

4 commenti:

Dyo ha detto...

Bella, Saverio.
E' stato un anno duro anche per me, e, lungi dall'immaginare grandi disegni, per il nuovo anno mi accontenterei di piccole cose.

l'invisibilenelvisibile ha detto...

Bella poesia e manifestazione di "sentimenti eterni",anche se piccoli è bello viverli.Le nostre fratture non ci portano a volere grandi cose.Augurimaoci il bene per questo nuovo anno.Auguri a te.

Dyo ha detto...

Buon Anno, Saverio.

frammentidivita ha detto...

Buon Anno, Maria