giovedì 1 ottobre 2009

UMBERTO GALIMBERTI: il vero volto del capitalismo

RIFLESSIONI INDISPENSABILI

2 commenti:

ap ha detto...

....lo stato o la collettività che è la stessa cosa, non può prendersi carico dei fannulloni che per loro natura sono propensi più a criticare che a lavorare per il bene comune, spesso sfoggiando un linguaggio e un ragionamento incompresibile con paroloni impronunciabili e cacofonici non certamente utili nella sostanza, forse per camuffare non so, la loro inferiorità. Vedi l'inefficienza della Pubblica Amministrazione, colpa spesso di un reclutamento di personale clientelare la cui politica corrotta la fa da padrone, tutto questo a danno della meritocrazia premiando i raccomandati scavalcando le regole . Nell'aziende private dove bisogna essere competitivi e di conseguenza produttivi grazie al capitale investito nell'impresa con tutti i rischi del mercato, permette di creare posti di lavoro necessari e utili. Essere competitivi non permette l'imboscamento di parassiti a carico in definitiva della collettività. Sui benefici che potremmo trarre dallo scudo fiscale per il rientro di capitali non dichiarati dall'estero sarà per il nostro paese l'occasione per combattere la piaga della disoccupazione sopratutto del meridionale. Sono del parere che per qualche mela marcia non bisogna buttare tutte le altre mele sane del cesto.

Saverio ha detto...

Quello che dici è condivisibile ma riguarda ciò che potrebbe essere fatto per migliorare il sistema. La vera questione è che il sistema, nella sua globalità, non può più funzionare così. Mai come al giorno d'oggi, il capitalismo mostra il suo vero volto basato sullo sfruttamento di persone, popolazioni e natura. Paradossalmente la globalità, da un lato, ha fatto piazza pulita del vecchio assetto mondiale basato sull'opposizione EST-OVEST, ma dall'altro ha confermato l'estrema attualità dell'analisi marxiana e si è aperta a nuovi inquietanti scenari stile Orwell 1984.