domenica 29 marzo 2009

IL MILLEDECIMO POST




Fino ad oggi questo Blog conta più di mille post, tra scritti vari e frammenti scelti da Youtube. Francamente non pensavo di raggiungere questa quantità di contributi in così poco tempo (Marzo 2007-Marzo 2009), perché se da una parte la Rete consente di accedere a una quantità sterminata di materiali, dall’altra bisogna dire che la scelta non è mai facile né casuale. L’idea di offrire ai lettori un momento di riflessione, seppure in una dimensione “agrodolce”, o di godimento musicale, senza distinzione fra musica “alta” e musica di consumo, è stata è sarà l’unica vera costante di questo spazio virtuale che si chiama Antologia Personale e che corrisponde al mio modo di intendere e di fruire delle arti, nonché al mio modo di leggere e vivere la realtà che ci circonda. Si tratta di un percorso labirintico in quello spazio sottile che è posto fra il pensiero e la prassi, tra le esigenze quotidiane e l’inevitabile complessità che attanaglia ogni essere umano. Ritengo che un approccio “lieve” a qualsiasi argomento o materiale sia assolutamente indispensabile perché è il più congeniale alla nostra essenza profonda e perché consente a chiunque, senza alcuna limitazione, di avvicinarsi a qualsiasi argomento senza timori reverenziali. Il fotogramma accanto a titolo del Blog (tratto da “Il Settimo Sigillo” di Ingmar Bergman) nonché l’aforisma di Gomez Davila, a dispetto di un’apparente visione pessimistica e comunque fatalistica della vita, rappresentano proprio quel tocco di lievità di cui accennavo sopra. La vita è un percorso di cui ci è noto l’esito, il mistero sta nel cammino, negli incontri, nelle scoperte, nelle sorprese, negli accidenti e nei colpi di fortuna. Tutto quello che ci accade ha un senso e produce qualcosa, il nostro compito è interpretarlo, decifrare la vita che ci investe e che continua a scorrere, in tutto ciò abbiamo un solo dovere: usare cuore e cervello. Un dovere, questo, che è verso noi stessi, perché noi questo siamo: cuore e cervello. Decifrare per raccontare, raccontare per comunicare, comunicare per trasmettere la nostra visione delle cose; non ci resta molto altro, ma in questi racconti si nasconde qualcosa di enorme e impalpabile, unico e irripetibile: ci siamo noi stessi.
Grazie a tutti, spero di continuare a intrattenervi in modo piacevole e stimolante.

4 commenti:

ap ha detto...

Il nostro impegno ultimo nella vita è decifrare la realtà per raccontarla, e nel comunicarla agli altri ci fa sente meno soli in questo mondo povero di altruismo a buon mercato. Piero

Saverio ha detto...

Sono assolutamente d'accordo con te. Grazie per il tempo che dedichi al Blog. A presto.

enne ha detto...

Bel post, Saverio, e non tanto per dire. Ma questo lo sai.
Ci conosciamo, ormai, da due anni.
Ho imparato, attraverso i tuoi scritti e i video, mai scollegati fra di loro o casuali, quello che è il tuo modo di intendere la vita-passaggio: usare cuore e cervello per relazionarsi con le persone intorno a noi: soprattutto con quelle con le quali abbiamo qualcosa in comune.
Tanti e tanti altri di questi giorni. E di questi post.

Saverio ha detto...

Grazie, sei sempre molto cara.
Come ho già avuto modo di scrivere, questo Blog deve molto alle tue esortazioni e consigli.Quando leggo i tuoi commenti e quelli degli altri amici-lettori penso che questo rappresenti il senso più vero e positivo del mondo dei Blog: libera comunicazione per spiriti liberi, ovvero pratica militante di democrazia e tolleranza. Direi che tutto ciò non è poco, in questi tempi oscuri e incerti.
A presto.