PRATICHE DI FINE ANNO.
mercoledì 31 dicembre 2008
WOODY ALLEN - Tutto Quello Che Avreste Voluto Sapere Sul Sesso E Non Avete Mai Osato Chiedere
PRESTAZIONI DI FINE ANNO.
FERNANDEL - Le Tango Corse
CANZONI DI FINE ANNO.
UN TANGO "RILASSATO", SECONDO LE ABITUDINI DELLA GENTE CORSA.
martedì 30 dicembre 2008
lunedì 29 dicembre 2008
ONE MORE TIME

domenica 28 dicembre 2008
sabato 27 dicembre 2008
venerdì 26 dicembre 2008
mercoledì 24 dicembre 2008
martedì 23 dicembre 2008
domenica 21 dicembre 2008
sabato 20 dicembre 2008
venerdì 19 dicembre 2008
MARIA CARTA - Ninnia a Gesus
Quando nasce Gesù
le pupille divine
distribuiscono perle fini
teneramente
Uno specchio lucente
dona grazie alla sua fronte
e tutto l'orizzonte
è splendente
Mostrati felice
piangere è inutile
dormi, non piangere tanto,
anima mia
Era questa la gioia
che attendevi nascendo
con tristezza dando dolore
alla madre tua?
TESTO DI MONS.BONAVENTURA LICHERI, 1760 CIRCA.
mercoledì 17 dicembre 2008
domenica 14 dicembre 2008
sabato 13 dicembre 2008
venerdì 12 dicembre 2008
giovedì 11 dicembre 2008
venerdì 5 dicembre 2008
mercoledì 3 dicembre 2008
martedì 2 dicembre 2008
giovedì 27 novembre 2008
mercoledì 26 novembre 2008
giovedì 20 novembre 2008
mercoledì 19 novembre 2008
domenica 16 novembre 2008
sabato 15 novembre 2008
venerdì 14 novembre 2008
giovedì 13 novembre 2008
domenica 9 novembre 2008
sabato 8 novembre 2008
venerdì 7 novembre 2008
giovedì 6 novembre 2008
mercoledì 5 novembre 2008
domenica 2 novembre 2008
sabato 1 novembre 2008
GIAN MARIA VOLONTE' - Indagine Su Un Cittadino Al Di Sopra Di Ogni Sospetto
EFFICIENZA DELLA POLIZIA SCIENTIFICA.
venerdì 31 ottobre 2008
I PADRONI DEL PENSIERO

E dopo il corteo tutti a festeggiare Halloween: dolcetto o scherzetto?
giovedì 30 ottobre 2008
martedì 28 ottobre 2008
APPUNTAMENTO AL BAR TROPICANA. Seconda Puntata.

domenica 26 ottobre 2008
KUBRICK/SCHUBERT - Barry Lyndon/Trio Op.100
LE UNICHE IMMAGINI POSSIBILI PER L'UNICA MUSICA POSSIBILE.
sabato 25 ottobre 2008
Why Study Latin?
IMPARARE L'INGLESE PER SCOPRIRE CHE E' PIU' IMPORTANTE IMPARARE IL LATINO.
DEDICATO A MELISENDA.
BACH - Little Fugue
ASCOLTARE E VEDERE UNA FUGA.
EFFICACE CONTRIBUTO ALLA COMPRENSIONE DELLA FORMA MUSICALE.
GLENN GOULD - Bach - Art of fugue - Contrapunctus01
UNA PROVA INDISCUTIBILE DELL'ESISTENZA DI DIO.
DEDICATO A PIERO.
mercoledì 22 ottobre 2008
APPUNTAMENTO AL BAR TROPICANA

domenica 19 ottobre 2008
venerdì 17 ottobre 2008
giovedì 16 ottobre 2008
domenica 12 ottobre 2008
venerdì 10 ottobre 2008
giovedì 9 ottobre 2008
mercoledì 8 ottobre 2008
martedì 7 ottobre 2008
FRANCO NEBBIA - Passione Latina (Vademecum Tango) (1961)
CHI DICE CHE IL LATINO E' UNA LINGUA MORTA?
lunedì 6 ottobre 2008
domenica 5 ottobre 2008
sabato 4 ottobre 2008
lunedì 29 settembre 2008
CILLUZZO

Cilluzzo apparteneva a quella folta umanità che non ha alcun motivo di sorridere alla vita.
Ultimo di otto figli, viveva in una famiglia così povera che ogni sera, riuniti intorno al desco, il padre ringraziava Iddio per il pane con cui potevano accompagnare un’insipida brodaglia calda che non potendo essere chiamata “minestra”,accezione riservata solo al pasto della domenica, era detta, a bassa voce, “piatto”. La malasorte di Cilluzzo non si esauriva alle sue condizioni familiari, egli era nato “male” (così dicevano tutti) ovvero non era nato sano: non era in grado di camminare normalmente, non parlava normalmente e, soprattutto, il suo cervello non era in grado di cogliere la triste complessità della vita, Cilluzzo era spastico. Aveva vissuto un’infanzia grama, senza giocattoli, senza giochi con i coetanei, era sempre attaccato alla veste scura della madre la quale se lo portava sempre appresso, come quelle cagne randagie anziane, con le mammelle avvizzite dai troppi allattamenti, che non hanno più la forza né il coraggio di allontanare il proprio ultimo cucciolo. Dal mese di ottobre fino a marzo inoltrato la madre se lo portava a raccogliere le olive di cascola. Tutto infagottato di stracci, veniva lasciato solo sotto un grande albero d’ulivo ai limiti dello spiazzo dove si accendeva il fuoco per combattere il freddo e sotto la cui cenere si facevano appassire le olive della misera colazione. In quelle interminabili e fredde ore d’attesa, Cilluzzo fissava il cielo incantato dai volteggi delle gazze, delle ghiandaie e delle tortore. Aveva imparato a masticare le foglie acidule della portulaca, quelle profumate della ruca e i fiori gialli della cicoria selvatica. Faceva amicizia con i burberi gechi nascosti nelle cavità dei tronchi e con le curiose lucertole verdi e gialle che correndo facevano frusciare le foglie secche sul terreno. Persino il cane del massaro, incattivito dalla catena e dal cibo scarso, lo annusava e gli leccava le manine con sincera accondiscendenza, sentiva che Cilluzzo non era parte degli umani che tanto odiava, era un altro vivente sventurato alla mercè di furbi e spietati. Un momento gioioso della vita del piccolo Cilluzzo era quando si saliva sul terrazzo per sciorinare il bucato. Quel grande spazio bianco di calce e inondato dal sole abbacinante era per lui una cosa bellissima. Poi mano a mano che le lenzuola venivano stese incominciava lo spettacolo del teatro delle ombre proiettate sui candidi teli profumati di alloro.