martedì 8 giugno 2010

LA MORTE DI DIO






  • - “A sua immagine e somiglianza”…….qui sta la fregatura! Non era quello che intendevo dire….Io volevo far comprendere il senso profondo della creazione dell’uomo….una generazione…un sublime atto d’amore….come tra genitori e figli. Non hanno capito…non hanno voluto capire. Forse anch’io ho sbagliato…quando quei due disgraziati mi hanno disubbidito avrei dovuto toglierli di mezzo e ricominciare daccapo….invece mi sono limitato a punirli. Pensavo che un po’ di tempo da soli e soggetti alle leggi della Natura sarebbe stato sufficiente per un reale pentimento, ero sicuro che mi avrebbero implorato di ritornare nell’Eden….
    - Ma scusa, tu sei l’Eterno, sei colui che sa e che può ogni cosa…sei colui che ha creato il Bene e il Male, il presente, il passato e il futuro….nulla è all’infuori di te!
    - Io sono Tutto, ma il Tutto corrisponde al Niente se non fosse possibile scomporlo in parti, è la somma delle parti a dare il Tutto. Quindi per essere il Tutto ho dovuto scomporlo nelle sue parti….fino a giungere al limite: per essere il sommo Bene ho dovuto creare il sommo Male, per tracciare la Via che porta a me, ho dovuto tracciarne un’altra che si allontana da me. Per essere riconosciuto come Colui Che E’ ho dovuto distinguermi da Ciò Che Non E’.
    - Mi stai dicendo che per essere Dio, riconosciuto e adorato, sei stato costretto a inculcare l’idea della tua stessa negazione? Ma non bastava creare degli esseri che avessero già formata l’idea di Dio?
    - Quelli sono gli Angeli….ma li avevo già fatti tanto tempo prima! Certo sono belli e anche molto utili….ma non danno soddisfazione! Stravedono per me e fanno tutto quello che dico. Ma vuoi mettere un uomo, o una donna, che dopo aver commesso gli atti più scellerati si precipitano scalzi e stracciati nel tempio a supplicare il mio perdono? È tutta un’altra cosa….credimi!
    - Tu….l’Essere Perfetto…hai problemi di autostima?
    - Essere Perfetto, Colui Che E’, Colui Che Non Può Essere Nominato….credi che queste definizioni le abbia inventate io? Gli uomini mi chiamano così….perchè mi temono, mi amano, mi adorano…senza alcuna costrizione ma per libera scelta. Se non ci fosse qualcuno a nominarmi, a cercare di definirmi, a illudersi di comprendermi, a invocarmi, persino a negarmi…io perderei ogni senso.
    - Ma allora perché non ti manifesti in modo inequivocabile? Perché non produci le prove inoppugnabili della tua presenza?
    - Io sono Dio! Non devo provare nulla a nessuno, ho già dimostrato la mia immedesimazione nella condizione umana…sapevo che sarebbe finita male, che avrebbe trionfato la violenza e l’ingiustizia ma il mio messaggio è stato chiarissimo: la strada del martirio porta a me.
    - Un messaggio pericoloso…potenzialmente in grado di armare ogni tipo di fanatismo.
    - Un messaggio chiarissimo invece: chi soffre è più vicino a me.
    - Sarà consolatorio, non lo metto in dubbio, ma non risolve niente, generalmente chi soffre anela ad essere liberato da quella condizione il più presto possibile. Per non parlare di chi è innocente, di chi soffre l’ingiustizia e la prevaricazione. Hai lasciato senza risposta miliardi di preghiere e di invocazioni.
    - È vero….ma io non sono il surrogato della giustizia umana, non sono colui che salva la vita…non sono il titolare della somma agenzia di tutela degli esseri umani. Non sono mai intervenuto per salvare una giovane gazzella dalle fauci della leonessa, la natura ha le sue leggi. Perché dovrebbe essere diverso per l’uomo? Il quale, a differenza degli altri animali, può scegliere?
    - Ma non capisci che questo tuo atteggiamento spinge l’uomo a dubitare della tua esistenza?
    - Il dubbio è alla base del pensiero trascendente, quindi è positivo. Il dramma contemporaneo è proprio l’assenza di qualsiasi pensiero trascendente, la mancanza della metafisica, l’espunzione del divino.
    - Non può essere un fatto casuale, ci sarà pure un motivo…
    - Il delirio di onnipotenza dell’uomo…è questo il motivo! Prima ha imparato a dominare e a soggiogare il suo prossimo, poi è passato alla natura e alle sue leggi eterne. È giunto a manipolare il segreto della vita, fra non molto sarà in grado di crearla.
    - Ma tu questo l’hai sempre saputo, vuoi dire che l’umanità è sfuggita al tuo controllo?
    - Ho creato un essere in grado di darsi delle leggi, di comprendere la natura, di essere autosufficiente, di creare bellezza e sapere, ho voluto una creatura capace di arrivare da sola fino a me….ma anche libera di scegliere.
    - Stai dicendo che hai voluto un essere che potesse liberamente scegliere di amarti e venerarti…e che quindi hai accettato il rischio che potesse invece scegliere diversamente. Ha tutta l’aria di essere una scommessa…una scommessa con se stessi, ovviamente…
    - Si è proprio così…chiamala come ti pare…non ha importanza. Ho voluto mettere alla prova le doti umane, ero sicuro che, col tempo, sarebbe affiorato tutto l’amore dello spirito della creazione…ma in migliaia di anni non è accaduto nulla…a parte il caso di Francesco.
    - Francesco?
    - Sì, Francesco d’Assisi…l’unico caso…smentito nella sostanza dai suoi stessi seguaci che l’hanno considerato un pazzo melanconico!
    - Ma è un Santo!
    - E cos’è la santità se non il riconoscimento della follia? La santità è un modo elegante di evitare l’imbarazzo dell’esempio, di considerare quell’esperienza di vita come irraggiungibile e inimitabile…
    - Eppure le religioni continuano ad essere coltivate…su tutto il pianeta.
    - Accanto ad esse ne è sorta un’altra: la religione della Scienza. La fede dell’uomo nella Scienza è di gran lunga superiore a qualsiasi altra fede. La Scienza viene adorata attraverso la liturgia della tecnica. La tecnica rende il lavoro meno pesante, aiuta a godere dei piaceri, rafforza l’ottimismo nelle capacità umane, è un ausilio ormai indispensabile nella pratica del sapere. La tecnica influenza l’economia e la politica e rende possibili i sogni più improbabili. La Scienza è diventata la nuova metafisica.
    - In questa situazione, lo spazio ideale ed affettivo nei tuoi confronti si riduce moltissimo…
    - Non si è ridotto…è scomparso…Io sono morto! Nietsche aveva ragione da vendere…
    - Ma io sono qui che parlo con te…
    - Dimentichi che io sono Colui Che E’…la Morte riguarda la Natura…ma esiste anche un’altra morte, la morte nel pensiero, la morte nell’affetto, la morte simbolica. Esistere non è sufficiente…bisogna esistere per qualcuno…essere riconosciuti…essere all’interno di una dialettica…essere nel cuore e nei pensieri di un’altra creatura.
    - Ma non sei solo! Ci sono gli angeli e…anche i demoni.
    - Quelli non possono scegliere, mi amano e mi odiano per principio…se io non ci fossi non ci sarebbero nemmeno loro…
    - Se questa è la situazione, cosa resta da fare? Forse è il momento di un’Apocalisse!
    - Siamo già in piena Apocalisse…ma non in quella dei libri…in quella vera! Apocalisse vuol dire Rivelazione e mai come ora si sta rivelando il vero volto dell’uomo, una creatura vorace e senza scrupoli, assassino dei propri simili e della Natura…destinato all’annichilimento.
    - Eppure tu sei il padre dell’uomo…
    - Un padre ormai esautorato…sfinito…dimenticato…tradito…ridotto al silenzio e calpestato ogni giorno dall’ipocrisia degli altari.
    - E io? Che ne sarà di me? Chi mi darà la forza di continuare a vivere?
    - Vivere? Credi che perda il mio tempo a parlare con i viventi?

2 commenti:

ap ha detto...

Un bel racconto surreale e sconvolgente allo stesso tempo. Un Dio malato di solitudine ha bisogno dell'uomo con tutti i suoi difetti tanti e pregi pochi, per guarire da questa condizione invalidante e così vincere la paura di una solitudine eterna- Grazie a questa simbiosi noi possiamo meravigliarci ancora nel vedere le sose così come le vedrebbero gli occhi di un bambino.

Saverio ha detto...

Grazie Piero,
viviamo un tempo strano in cui ogni giorno viene meno una certezza. La speranza che le cose cambino c'è sempre, ma quando?
A presto.