venerdì 31 ottobre 2008

JAN SVANKMAJER - J.S. Bach Fantasia in G Minor (1965)

LIBERARE LO SPIRITO.

GIOELE DIX - Targhetta FFSS

ANALIZZARE LA REALTA'.

I PADRONI DEL PENSIERO


In questi giorni stampa, telegiornali e programmi televisivi di approfondimento sono impegnati a dibattere sulle varie manifestazioni di protesta contro il decreto sulla scuola primaria del ministro della Pubblica Istruzione Gelmini. Questo decreto viene definito dall’opposizione e dai manifestanti come una vera e propria riforma. Sia chiaro, il suddetto decreto non è una riforma bensì un provvedimento legislativo che modifica alcuni aspetti dell’attuale assetto della scuola primaria. Non vengono modificati i programmi d’insegnamento né tantomeno il curriculum studiorum. Viene reintrodotto il sistema di valutazione numerico (i voti), l’uso del grembiulino, una maggiore considerazione della valutazione della condotta e la figura del maestro unico che sarà comunque affiancata dal docente di inglese e da quello di religione, sono previsti anche accorpamenti di plessi scolastici di piccole dimensioni allo scopo di razionalizzare e risparmiare sulle spese. Solo un fesso o un demagogo d’accatto potrebbe sostenere che questa è una riforma scolastica. Gli effetti più rilevanti di questi provvedimenti saranno un blocco delle nuove assunzioni poiché non sono previsti licenziamenti. Alcuni sostengono che questo nuovo assetto porterà alla scomparsa in molte scuole del tempo prolungato, ma la cosa non è ancora molto chiara. Chi patirà per questa nuova situazione? Sicuramente tutti coloro che contavano (docenti e personale ATA) di entrare a far parte in pianta stabile del carrozzone scuola e tutti quei genitori che contavano sul servizio di baby sitting gratuito fornito dal tempo prolungato. Per questi motivi è legittimo che precari e futuri precari siano preoccupati così come è comprensibile che molti genitori siano arrabbiati. I genitori italiani in tanti anni di partecipazione alla gestione scolastica (dall’introduzione dei decreti delegati) hanno saputo dimostrare solo un sempre più crescente astio nei confronti del personale docente accusato di incompetenza e vessazioni nei confronti dei propri pargoli affetti da citrullesca infingardaggine, coccolati, viziati e maleducati. Molti di questi ex bambini prodigio ora frequentano le scuole superiori e l’università e, nel tempo, hanno maturato insieme ad una perniciosa ignoranza una granitica supponenza e, soprattutto, un piacere profondo per l’omologazione. Questi giovani beoti hanno toccato il cielo con un dito quando genitori, professori, sindacalisti, e masanielli vari li hanno voluti coinvolgere nella loro battaglia corporativa. E sì, perché siccome nella prossima finanziaria (non nel decreto Gelmini) sono previsti tagli e risparmi di spesa anche nel comparto istruzione , è accaduto che baroni, baronetti, capibastone, presidi, sindacalisti e impiegati specialisti in cruciverba, si siano preoccupati del loro destino e del loro potere. Vogliono far credere agli studenti che nell’università attuale ci sia spazio per i giovani meritevoli, che i concorsi per ricercatori e docenti siano trasparenti, che il nepotismo più becero non esista, che non vi sono corsi di laurea inutili e grotteschi, che la ricerca seria sia la pratica più diffusa. Così ci tocca assistere al penoso spettacolo di una sinistra alleata con la conservazione e col corporativismo al solo scopo di muovere greggi di studenti, precari, genitori e fannulloni contro il governo Berlusconi. Forse alcuni hanno dimenticato che, anni fa, il Partito Radicale (componente attiva del Partito Democratico) promosse un referendum a favore del ripristino del maestro unico, forse alcuni dimenticano che la politica dei sindacati nella scuola è storicamente basata sull’aumento delle assunzioni in cambio di miti pretese salariali. La scuola italiana è fatta di docenti mal pagati e squalificati, di amministrativi che leggono il giornale, di bidelli che non fanno più neanche le pulizie, di assistenti di laboratorio alle prese col piccolo chimico, di presidi occupati a distribuire prebende senza rendere conto a nessuno. In tutto questo contesto nauseante ci tocca sentire le interviste a studenti che pare abbiano imparato un copione a memoria e che, di fatto, difendono ad oltranza una scuola che fa schifo. Qualche mentecatto ha il coraggio di parlare di un nuovo ’68, invece è il triste trionfo del pensiero unico, è la sconfitta del coraggio della critica e dell’autodeterminazione, assistiamo alla mistificazione eretta a sistema. Eppure di argomenti seri contro questo governo ce ne sarebbero a bizzeffe: conflitto di interessi mai risolto (grazie Prodi), il pericolosissimo risveglio del mostro nucleare (non ci fu un referendum che vietò la costruzione di centrali nucleari?), il rispetto della Costituzione (i tre poteri dello Stato vi sembrano autonomi?), il controllo della finanza e il potere delle banche. E via andare. È disarmante vedere studenti che invece di lottare contro i privilegi, contro il nepotismo e contro l’omologazione, sfilano accanto a furbi demagoghi e vecchi marpioni decisi a non cedere nulla del loro potere, a genitori rincoglioniti preoccupati di dover pagare una baby sitter. È una gran bella soddisfazione manifestare con la benedizione di mamma e papà accanto al preside e ai professori. Trent’anni fa si gridava “Immaginazione al potere”, ora si pratica il potere dell’omologazione.
E dopo il corteo tutti a festeggiare Halloween: dolcetto o scherzetto?

martedì 28 ottobre 2008

STANLEY KUBRICK - Arancia Meccanica

GIOVENTU' COMUNE.

LIKE ORDINARY PEOPLE DO - 1931

COSI' FAN TUTTI.

APPUNTAMENTO AL BAR TROPICANA. Seconda Puntata.


“Non capisco come mai capitino tutte a me…” diceva sconsolato mentre il suo amico Piero dava l’assalto ad una granita di caffè con panna. “Vedi Onofrio…tu non sei sfortunato….tu sei scemo!!” sentenziò Piero senza trattenere minimamente la profonda libidine che gli procurava leccare la panna adagiata in cima all’enorme bicchiere. Avvicinò la sedia al tavolino, appoggiò su di esso il calice della liturgia pagana che stava celebrando e, a bassa voce, disse:”Le donne in chat sono diverse…si sentono protette dal mezzo e possono dar sfogo a tutto quello che desiderano…di solito sono più aggressive, più dirette, tendono a ridicolizzare..che dico…ad umiliare il gonzo di turno”, mentre Piero parlava, Onofrio fissava un pezzo di panna che ciondolava instabile sulla punta del suo naso e pensava quanto fosse patetico star lì a sentire pontificare una specie di clown con due divorzi alle spalle, i capelli tinti e i calzoni a pinocchietto. No, Piero non era il suo uomo, ci voleva il consiglio di un amico serio con una grande esperienza. Non ebbe bisogno di consultare la rubrica, solo uno poteva aiutarlo: Pino. Nell’autoscuola di Pino si erano susseguite generazioni di giovani donne decise a perdere la loro illibatezza nonché di casalinghe disperate desiderose di verificare la propria avvenenza e di sperimentare una rinnovata passione per il sesso. Pino era un vero sacerdote del culto fallico: discreto ma disponibile ad ogni tipo di sperimentazione, era preceduto da una grande fama sulla qualità e sulla durata dei suoi uffici. Conosceva le donne con la perizia del ginecologo e la sottigliezza dello psicoterapeuta. Comprese subito le perplessità di Onofrio e, senza indugio, sentenziò:”Mostrati sempre per quello che sei”. Onofrio, sbalordito, era ancora lì che contemplava la purezza cristallina di quella frase quando fu investito da un’altra:”Non devi piacere, devi interessare”. Ma fu la terza, ed ultima sentenza, che lo colpì con la violenza di un uppercut:”Non devi parlare, devi ascoltare”. Fu allora che la sua mente si aprì magicamente, cominciava a vederci chiaro, a sapere come e quando fare, a pensare che era un’impresa possibile. La sera stessa decise la morte di Spleen e la distruzione di quelle ridicole fotografie: ora nasceva Fabio1960, corredato da una bella foto in giacca e cravatta scattata l’anno prima durante la festa di un amico. Già la mattina successiva aveva agganciato tale Begonia25 in un forum sul giardinaggio e pensava che forse le cose avevano imboccato la strada giusta. All’ora di pranzo era ancora incollato al monitor mentre mangiava una insalata in scatola, era all’erta come una sentinella. All’improvviso un trillo lo fece sobbalzare mandandogli di traverso un chicco di mais….si sentiva strozzare, con un colpo di tosse riuscì a liberarsi schizzando sul monitor il chicco, pezzi di tonno e di olive masticate…era nel caos…sobbalzò dalla sedia versandosi addosso parte del piatto ma, nonostante tutto, rispose subito alla chiamata. Era Begonia25:”Ciao, disturbo?”, in piedi, davanti alla scrivania, digitava febbrilmente:”Ma no…tu non disturbi mai..”, “Sai Fabio, sto finendo di leggere un libro bellissimo di Hermann Hesse, Siddharta, lo conosci?”e lui mentendo spudoratamente”Eccome! E’ uno dei miei libri preferiti….” La risposta lo congelò:”Magnifico!! Allora più tardi, appena lo finisco, ci sentiamo e ne parliamo un po’. A dopo ciao”. Pensando al pasticcio in cui si era cacciato, non rispose neanche al saluto e si lasciò andare pesantemente sulla sedia rompendo il piatto che vi aveva appoggiato un momento prima e spalmandosi sul sedere il resto di quella schifosissima insalata. La cosa non lo sconvolse più di tanto, spazzolò alla buona i calzoni, indossò la giacca e uscì di casa. Doveva far presto, la libreria giù all’angolo poteva chiudere da un momento all’altro. Fu fortunato, trovò il libro e constatò che non erano molte pagine, sarebbe riuscito a leggerlo in poco tempo. Rientrando a casa notò che il negozio di fronte era aperto, una specie di piccolo supermarket per animali domestici, e ricordò che Eusebio (il suo pappagallino affetto da autismo aviare) era senza mangime. Il negozio era pieno di cani nervosi in attesa della toilette. Con difficoltà riuscì ad arrivare al bancone e mentre stava per fare l’ordinazione gli accadde qualcosa di mostruoso: un Labrador e un Husky erano incollati sulla sua patta dei jeans Valentino che leccavano morbosamente come se avesse nelle mutande un osso buco…alle sue spalle un Collie lo stava quasi sodomizzando col suo muso lungo e appuntito. Altri cani, più indietro, abbaiavano per reclamare la loro porzione di calzoni al gusto tonno in insalata in scatola. I proprietari dei cani e il negoziante lo fissavano con disgusto. Senza parlare guadagnò in fretta l’uscita…troppo in fretta per riuscire ad evitare un monumentale catabolita canino appena depositato da un Rotweiler affetto da colite post-toilette. La sua scarpa Tod’s destra era irriconoscibile e per la prima volta Onofrio bestemmiò contro Buddha, contro Eusebio e contro Diego Della Valle che, per risparmiare, invece delle suole incolla sotto le scarpe minuscoli gommini neri. (Continua)

domenica 26 ottobre 2008

sabato 25 ottobre 2008

Why Study Latin?

IMPARARE L'INGLESE PER SCOPRIRE CHE E' PIU' IMPORTANTE IMPARARE IL LATINO.
DEDICATO A MELISENDA.

BACH - Little Fugue

ASCOLTARE E VEDERE UNA FUGA.
EFFICACE CONTRIBUTO ALLA COMPRENSIONE DELLA FORMA MUSICALE.

GLENN GOULD - Bach - Art of fugue - Contrapunctus01

UNA PROVA INDISCUTIBILE DELL'ESISTENZA DI DIO.
DEDICATO A PIERO.

mercoledì 22 ottobre 2008

GIACOBAZZI - L'appuntamento

LA PATACCA

APPUNTAMENTO AL BAR TROPICANA


“Lavorare in banca per trent’anni dedicando la maggior parte del tempo libero alla madre vedova e inferma è un’impresa ammirevole….”, pensava Onofrio mentre stringeva mani e ricambiava baci ed abbracci al capezzale della madre defunta. Figlio unico, non aveva mai conosciuto il padre né aveva altri parenti prossimi in grado di fargli sentire il senso di appartenenza ad una famiglia. Subito dopo il suo diploma in ragioneria la madre si era ammalata, e quel morbo subdolo e spietato, che l’aveva lentamente e dolorosamente portata alla morte, lo aveva costretto a occuparsi di lei per così tanti anni. Ora era tutto finito. Onofrio era triste ma non affranto dal dolore, la morte della madre era un evento ormai atteso da molto tempo, se non altro per mettere fine alle tante sofferenze patite troppo a lungo. Il malato cronico grave, molto spesso, subisce una lenta metamorfosi caratteriale: diventa egoista, capriccioso, invidioso della salute altrui, cinico e cattivo. Il dolore e la pena, paragonabile a quella dell’innocente condannato a morte, sono condizioni che non possono essere sopportate a lungo senza inevitabili conseguenze. Onofrio lo sapeva e aveva affrontato il triste destino della madre con pazienza e rassegnata abnegazione a quello che riteneva essere il suo dovere di figlio. La liberazione era giunta a quarantanove anni, e solo ora reputava di poter pensare a se stesso. Aveva preso una settimana di ferie per poter adempiere alle esequie e soprattutto per poter riflettere serenamente sulla sua vita futura. Pensava che ora doveva impegnarsi per formare una famiglia, trovare una donna con cui condividere la vita e, possibilmente, avere dei figli. Aveva saputo di alcuni suoi colleghi che attraverso le chat avevano conosciuto la donna giusta e si erano sposati, lo stesso suo amico Giulio aveva conosciuto via internet una giovane moldava con la quale ora conviveva felicemente. Dopo due notti passate a curiosare fra le chat, i forum e i siti di incontri, Onofrio decise che era giunto il momento di lanciarsi nell’avventura cibernetica che avrebbe segnato per sempre la sua vita. La ricerca di un nickname appropriato era stata laboriosa, aveva anche scattato diversi autoritratti fra i quali scegliere il più adeguato alla circostanza: mezzobusto con camicia jeans sbottonata quanto basta per far intravedere il petto villoso e capelli alla moda con frangia napoleonica. Lo sguardo che vaga lontano era l’espressione più giusta per uno che si firma Spleen, un condensato di romanticismo e poetica malinconia. Gettato l’amo nel mare virtuale delle chat, egli attese fiducioso di pescare la donna giusta. Le prime ad abboccare furono Pippicalzelunghe, Porcamasincera, Fiorediloto e Ostricaostica: tutte donne sull’orlo di una crisi di nervi alla disperata ricerca di una figura maschile estremamente improbabile: una sorta di incrocio fra Nembo Kid, il marchese De Sade e San Francesco d’Assisi. Donne consumate dal tradimento, da figli stile pargoli Addams, da astinenza sessuale allucinogena e da morbo da acquisto compulsivo. L’inizio non era certo confortante. Onofrio non aveva troppe pretese sebbene, in cuor suo, coltivasse un ideale di donna comprensiva delle cattive abitudini di uno scapolo di lungo corso, che fosse senza figli e ancora in età fertile. Si rendeva conto di non essere certo un giovincello ma la stabilità del suo lavoro e un cospicuo gruzzolo, messo da parte in tanti anni di economie, potevano certo bilanciare efficacemente il problema della sua età. Non aveva pregiudizi di alcun genere ma non era molto sicuro della sincerità delle tante giovani donne straniere in cerca di marito. A modo suo, Onofrio era un romantico, sognava una tenera storia d’amore, un incontro che gli avrebbe procurato il batticuore e la febbre del desiderio, quella condizione di catalessi del raziocinio, di pura, semplice e selvaggia emozione. Questo sogno lo spingeva a perseverare nella ricerca e a cimentarsi in improbabili conversazioni nel mare magno della rete. Il suo problema più grosso era iniziare una conversazione, egli pensava che un buon inizio lo avrebbe messo al riparo da equivoci su quelle che erano le sue intenzioni, così andò elaborando un discorsetto di apertura che aveva il compito di rompere il ghiaccio e di fare da autopresentazione:”Salve! Spero di non disturbare, ma sono stato colpito dal tuo nick…forse la mia ricerca è giunta ad una svolta..”.Utilizzò questo pistolotto per una dozzina di volte collezionando risposte tipo:”Ma chi sei?Che vuoi?”, oppure:”A belli capelli chi t’ha fatto la messa in piega sul petto?”, fino a toccare il fondo con:”Stammi a sentire don Rimorchio, qui chi deve svoltare sei tu..puzzi di fasullo”. Era talmente confuso e disperato da non capire che l’unica risposta positiva l’aveva ricevuta da una tipa, tale Topapelosa, che voleva vendergli uno stock di mutandine e calze usate più dieci foto dei suoi piedi con unghie smaltate. Aveva sbagliato tutto. (Continua)

domenica 19 ottobre 2008

PRIMA DELL'ALBA (1995)

POTREBBE ESSERE ANCHE COSI'.

venerdì 17 ottobre 2008

giovedì 16 ottobre 2008

WALTER CHIARI - Cortesia Ferroviaria

FRAMMENTI D'UMANITA'

BETTIE PAGE - The Bondage Queen

FRAMMENTI DI PERVERSIONE

PERO' MI VUOLE BENE

FRAMMENTI D'AMORE CONIUGALE

BRIO BLU

FRAMMENTI DI GENIO

ROGER RABBIT

FRAMMENTI DI CARTONE

FRANCO e CICCIO - Mia e Pia

FRAMMENTI DEL DISCORSO AMOROSO

venerdì 10 ottobre 2008

TOTO' e MACARIO - Toto' Sexy [1963]

TENGO FAMIGLIA

WILLY COYOTE

NELLA VITA CI VUOLE FORTUNA

NUOVA COMPAGNIA DI CANTO POPOLARE - La rumba degli scugnizzi

IL GENIO DI RAFFAELE VIVIANI

COCHI e RENATO - a scuola

LA SCUOLA DEL PROSSIMO FUTURO

RENATO RASCEL - Indifferenza Tango

NESSUNO SI ACCORGE DI NOI

giovedì 9 ottobre 2008

mercoledì 8 ottobre 2008

CARMELO BENE - La Cultura

RIFLESSIONI IMPORTANTI

STING - Brand New Day

ABBIAMO BISOGNO DI MIRACOLI

LUCIO DALLA - Le Rondini (1990)

ARRIVEDERCI RONDINI

martedì 7 ottobre 2008

lunedì 6 ottobre 2008

domenica 5 ottobre 2008